M5s parte la rivoluzione interna

    M5s dopo il crollo in Sardegna che segue quello d’Abruzzo, Di Maio annuncia: Avanti con la riorganizzazione Ma Nugnes lo frena: “Sua leadership da ridiscutere”. Sono indubbiamente alte le tensioni in casa Movimento Cinque Stelle dopo che i due esiti elettorali recenti, prima in Abruzzo e poi ora in Sardegna hanno sancito la profonda e tangibile emorragia di voti per i pentastellati.
    Nel m5s a fronte della perdita di consensi in corrispondenza dell’impetuoso risultato che alle politiche aveva donato ai pentastellati il 42,5 per cento delle preferenze sono inevitabilmente partite le discussioni interne. Quelle che molti nel M5s fanno rientrare, o per meglio dire vorrebbero che rientrassero in una sorta di rivoluzione interna.
    Il capo del M5s Luigi Di Maio naturalmente prova a vestire i panni del pompiere e prova ad andare avanti rassicurato, peraltro, dalle confortanti parole di Salvini che pur avendo oggi una carica di consensi enorme, decide di mantenere la stabilità politica. Strategia di governo, e forse lungimiranza. Quale che sia la ragione della Lega, resta invece al contempo nel M5s la necessità di procedere verso una sorta di ridiscussione profonda, una strada che porti a modifiche nella struttura, forse anche di alcune linee di condotta e di alcuni freni. Una strada che Di Maio sembra delineare con pacatezza parlando di ’riorganizzazione’. Ma mentre lo stesso di Maio rallenta sulla ipotesi di apparentamento con le liste civiche, la dissidente Nugnes lo addita: “La sua leadership da ridiscutere”. A lei replica Battelli: “Si candidi lei, non abbiamo bisogno di picconatori”. Fico, intanto, preferisce non commentare: “Dico solo viva la democrazia”
    Lo smacco sardo è duro da digerire nel M5s anche perchè neppure forse i più pessimisti, partendo dal 42,5 per cento delle elezioni politiche a percentuali a stento su due cifre, potevano presumerlo. Quindici giorni dopo la sconfitta alle Regionali in Abruzzo, Luigi Di Maio e i suoi devono valutare le ragioni del terzo posto con percentuali bassissime del candidato Francesco Desogus. La linea sembra tracciata: il M5s spera che questi inciampi vengano dimenticati alla svelta sulla scia della rivoluzione interna. “Andremo avanti con la riorganizzazione, tra domani e dopodomani ci saranno novità importanti per il Movimento”, ha chiarito Di Maio. Si parla della nascita di una segreteria politica, dell’abolizione della regola dei due mandati e l’apparentamento con le liste civiche. Ma su questo è lo stesso Di Maio a rallentare: “Bisognerà iniziare in maniera sperimentale: la cosa importante è parlarne con gli iscritti”, coinvolgerli in quello che, premette, “non sarà un percorso lampo”.