Manicomi, Italia: dati, analisi e riflessioni

    Gli ultimi dati disponibili in Italia prima del 1978 risalgono al 1954, e vedono 95 manicomi con 120mila posti letto. Poi la svolta, ed a completamento del percorso anche le leggi 9 del 2012 e 81 del 2014 che hanno decretato il superamento pure degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), dopo la denuncia delle loro drammatiche condizioni. Nel 2017 si è completata la chiusura di tutti e 6 gli Opg italiani. In alternativa agli Opg sono ora attive le Rems (Residenze per le Misure di Sicurezza), strutture sanitarie residenziali con non più di 20 posti letto. All’Aprile 2017, si contano 30 Rems con 596 ricoverati. Il panorama dell’assistenza si è dunque completamente trasformato, ma anche oggi non mancano le criticità. La situazione attuale è infatti, denuncia Cozza “a macchia di leopardo con grandi differenze regionali. Uno dei problemi resta la carenza di personale: quello dei Dsm è di 29.260 unità, sotto lo standard di 1/1500 abitanti indicato dal Progetto obiettivo salute mentale 1998-2000, secondo il quale gli operatori dipendenti dovrebbero essere circa 40mila. Inoltre i fondi sono insufficienti”.
    Un dato allarmante riguarda anche l’assistenza ai più giovani: “In Italia ci sono solo 325 posti letto di neuropsichiatria infantile”, afferma Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia). Risultato: “Solo un terzo dei ragazzini che hanno bisogno di un ricovero in neuropsichiatria infantile per un disturbo psichiatrico acuto – rileva – riescono ad essere ricoverati effettivamente in questo reparto”.