Manovra economica, oggi l’ultimatum dell’Ue

    Manovra economica, Bruxelles si fa sentire e arriva l’ultimatum.
    Il peso di Bruxelles si fa ancora sotto. All’Unione Europea urge sapere se l’Italia sta apportando le modifiche a quella manovra finanziaria che tanto fa discutere, tanto fa dividere. Le posizioni anche all’interno della maggioranza governativa sono diverse. Salvini ha già ribadito come non si lascia intimidire dalle ‘letterine’ che giungono dal Belgio. Ma il Ministero Economico sta lavorando incessantemente per informare i più alti funzionari dell’Ue sulle modifiche apportate. Il governo italiano dovrà dare una rispota in giornata a Bruxelles, che ha dato l’ultimatum ad oggi per motivare i cambiamenti previsti dalla Manovra economica sugli obiettivi di deficit/Pil e diminuzione del debito, che ha portato il parlamento europeo preventivamente a dare parere negativo sul testo per chiederne uno rimodificato. Un Consiglio dei Ministri è in programma alle otto di stasera, preceduto da un incontro a livello politico. Le audizioni dei compartimenti tecnici di lunedì sono stati tutti d’accordo a puntare il dito contro le stime sulla crescita (+1,5% per il governo nel 2019), mettendoli a confronto con i dati ben differenti riportati dall’Unione nell’ultimo aggiornamento delle stime macro.Dai palazzi del potere è spuntato fuori come il Tesoro avrebbe voluto porgere una mano all’Europa, riducendo le stime sulla crescita per acontentare quanto pre-analizzato dagli esperti di Bruxelles. Anche se il Mef fosse intenzionato a non modificare la stima del deficit al 2,4% del Pil, si è alzato il muro di Lega e M5S che hanno invocato di non mettere mano ai “numeri fondamentali” della manovra. Uno stallo che ha condotto lo stesso ministro Tria a dire stamane: “Il tasso di crescita non si negozia”. In un comunicato il Mef ha smentito “voci e indiscrezioni apparse sui giornali secondo cui il tasso di crescita dell’Italia sia stato o sia oggetto di dibattito politico. Le previsioni di crescita sono infatti il risultato di valutazione squisitamente tecnica. Per questo non possono diventare oggetto di negoziato alcuno dentro o fuori dal Governo”. A richiedere i cambiamenti necessari è stato il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: “Bisogna cambiare la manovra, e bisogna fare in fretta, c’è tempo fino a questa sera, il buon senso deve prevalere sui capricci, a volte sull’arroganza che punta a difendere posizioni che sono economicamente indifendibili”. Per questo, Tajani ha lanciato “un appello al governo italiano perché modifichi i contenuti della manovra per dare un segnale di cambiamento che permetta di evitare una bocciatura della proposta italiana”.Il governo italiano ha voluto deliberatamente non sottostare alle regole e “quindi di avviare la procedura di infrazione europea, quindi se volesse dimostrare che questo sforamento non crea solo deficit e debito pubblico, ma determina crescita e quindi renderebbe sostenibile la manovra, dovrebbe avere molta più attenzione alla crescita” è invece la richiesta del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dagli Stati generali del credito di Assolombarda a Milano.