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Mariupol: aperti i corridoi umanitari per Zaporizhzhia, ma i militari e civili all’interno delle acciaierie snobbano l’ultimatum russo. Perché?

Stavolta prima di proseguire con un attacco indiscriminato, che a suon di bombe da tre tonnellate ciascuna, può scavare ‘miniere’, le truppe di Mosca si sono fermate davanti a quel che resta delle acciaierie di Azovstal (complesso industriale di Mariupol), nei cui sotterranei hanno trovato rifugio poche decine di militari ucraini ma, soprattutto, centinaia di civili, bambini compresi.

Già ieri Mosca ha invitato tutti alla resa, garantendo l’apertura di corridoi umanitari, e mettendo a disposizione degli assediati. Un ‘impegno’ preso davanti a tutti i paesi occidentali, e dunque se vogliamo ‘serio’. Sarebbe infatti impensabile che, una volta usciti allo scoperto, sotto l’occhio attento di tutto il mondo, i russi possano aprire il fuocoper Putin sarebbe davvero un ‘karakiri’! 

Anche il secondo ultimatum russo è caduto nel vuoto. Ora ‘il problema’, è il nastro adesivo bianco ad un braccio richiesto ai civili 

Visto però che dalle acciaierie non vi è stato nessun segnale, e che anziché arrendersi (i soldati di Kiev hanno addirittura lanciato un appello all’Occidente richiedendo un intervento militare a supporto), Mosca aveva così rilanciato, con un secondo ultimatum che scadeva oggi alle 14, ora locale.

Ed anche stavolta, come hanno testimoniato sia il Guardian che la Bbc, dalle acciaierie non c’è stato nessun segnale. Così come, nessun civile ha scelto di uscire.

Ovviamente, visto che siamo in guerra e non ad ‘un pic-nic’, fra le condizioni richieste dai russi, che i civili uscissero dai rifugi con un nastro adesivo bianco sul braccio. Una richiesta, come ha spiegato Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, alla quale gli ucraini hanno risposto picche, tanto è che il diniego ha mandato su tutte le furie autorità militari di Mosca che, addirittura – così dice – avrebbero minacciato di fucilare quanti senza il nastro bianco al braccio. “Gli occupanti – ha affermato ancora Andryushchenko – dalle proposte ‘morbide’ di indossare nastri bianchi ai civili in segno di ‘distinzione’ sono passati alle minacce dirette di aprire il fuoco su chiunque si troverà in strada senza tali segni distintivi”. Una situazione, per certi versi veramente assurda: può davvero essere un problema il nastro sul braccio?

In realtà nel frattempo a Mariupol sono stati aperti i corridoi per Zaporizhzhia, con autobus pronti a caricare circa 6mila civili

Intanto Vadim Boychenko, sindaco di Mariupol, attraverso i social ha confermato quanto ‘promesso’ dai russi: l’apertura di corridoi umanitari da Mariupol verso Zaporizhzhia. Nello specifico sarebbero stati accordati sia gli itinerari che gli orari, e la stessa vice premier, Iryna Vereshchuk, ha anche premesso che – come è giusto che sia – i primi ad evacuazione siano donne, anziani e bambini. In questo modo almeno 6mila civili potrebbero lasciare la città assediata in sicurezza.

L’eroismo ‘inverso’ di quanti rifugiatisi nei sotterranei della acciaierie: che senso ha questo atteggiamento, con i pullman pronti ad evacuare tutti?

Ora come dicevamo, l’attenzione è concentrata sui militari e civili rifugiatisi nei sotterranei delle acciaierie. Un ‘atto di eroismo’ inverso il loro, che potrebbe contribuire  a far pensare che forse dietro questa ‘ostinata’ resistenza, vi sono ‘accordi’ o precise situazioni che a noi sfuggono… Di certo in questo caso ‘i nostri’ non arriveranno di certo…

Max