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Mariupol: i russi bombardano un ospedale (300 morti), accanto alle acciaierie di Azovstal per convincere 1000 civili a consegnarsi

E’ ormai divenuto una sorta di ‘deprecabile ed indegno tratto distintivo’ dell’esercito russo nell’ambito dell’offensiva bellica ai danni dell’Ucraina: bombardare e distruggere gli ospedali.

Un gesto orribile che ad oggi, ha recentemente rimarcato il mistero della Salute di Kiev, in tutto il paese si è tradotto in qualcosa come 22 ospedali seriamente danneggiati – quando non distrutti totalmente – ed oltre 300 strutture sanitarie gravemente compromesse. 

Nel mirino dei bombardieri russi – a caccia del Battaglione Azov – la locale acciaieria, dove hanno trovato riparo mille civili

Dunque, non poteva finire diversamente anche a Mariupol dove, nonostante la generosa ed eroica resistenza ucraina, i russi hanno letteralmente raso al suolo tutto: spianando interi quartieri, fino ad assediare in queste ore i circa mille civili che hanno trovato riparo nel sotterranei della locale acciaieria. Rifugio che, guarda caso, i russi hanno indicato come ‘l’ennesimo’ quartier generale del Battaglione Azov, insomma il preludio ad un bombardamento (secondo loro) ’motivato’, che rischia di tradursi in una puntuale strage.

Un parlamentare ucraino: “Una bomba russa sganciata sull’ospedale accanto all’acciaieria, dove vi sono 300 civili e molti bambini”      

Intanto come dicevamo, la conferma del ‘solito atto di crudeltà’, giunta da Sergiy Taruta, parlamentare ucraino il quale, attraverso Telegram, ha denunciato che i russi hanno indirizzato una potentissima bomba contro un ospedale nei pressi di Azovstal, proprio accanto all’acciaieria. “Stando alle mie informazioni – spiega il politico – lì sotto le macerie ci sono 300 persone tra cui anche bambini. Nella parte ancora integra dell’ospedale si nascondevano i difensori e i civili con bambini perché nella città distrutta non c’è più posto dove nascondersi”.

Il Servizio di sicurezza dell’Ucraina: intercettati i soldati russi in cui comunicavano di aver avuto l’ordine di lanciare bombe da 3 tonnellate

Purtroppo per queste sfortunate persone che non sono riuscite a lasciare Mariupol per tempo, sia le acciaierie che questo ospedale, è quanto rimaneva loro quale opportunità per trovare riparo. Conoscendo però l’ormai truce modus operandi delle truppe moscovite, già nei giorni scorsi il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu) aveva lanciato un avvertimento: “Gli occupanti vogliono radere al suolo lo stabilimento Azovstal a Mariupol, dove i nostri combattenti si stanno difendendo”. Questo perché proprio il Servizio di sicurezza è riuscito a registrare e quindi diffondere alcune comunicazioni fra i soldati russi dove viene anticipato che ‘dall’alto’ è giunto l’ordine di  “sganciare bombe da tre tonnellate su Mariupol assediata. Ma gli occupanti – aveva avvertito lo Sbu – non si lasciano scoraggiare nemmeno dal fatto che i civili si siano rifugiati nell’impianto”.

L’ultimatum del ministro della Difesa russo ai nazionalisti ucraini: “A tutti coloro che depongono le armi sarà garantita la vita”

Per l’occasione il ministero della Difesa russo, prima di passare ai fatti aveva lanciato un avvertimento ai “nazionalisti” ucraini radunatisi anch’essi nei pressi dell’acciaieria di arrendersi, così da poter ”avere salva la vita. A tutti coloro che depongono le armi sarà garantita la vita”, ha intimato il ministero della Difesa spiegando che le truppe ucraine potevano ritirarsi dall’acciaieria tra le 14 e le 16 (tra le 13 e le 15 in Italia), “senza eccezioni, senza armi e senza munizioni“.

Il ministro della Difesa russo: pronti 3 corridoi umanitari con pullman ed ambulanze per far evacuare tutti i civili nascosti nell’acciaieria

Dunque, il lancio della potete bomba che ha colpito l’ospedale accanto all’acciaieria, è stato un ‘mezzo’ per far sì che civili e combattenti uscissero allo scoperto prima che sia troppo tardi. A tal scopo dal Cremlino è stato fatto sapere che sono stati appositamente organizzati tre corridoi umanitari per evacuare l’acciaieria. Una decisione, ha tenuto a rimarcare Iil ministero della Difesa di Mosca, adottata “davanti alla situazione catastrofica nell’acciaieria e seguendo principi puramente umanitari”. Dunque, sarebbero stati organizzati tre convogli ciascuno dei quali composto da 30 autobus e veicoli e dieci ambulanze. Il tutto ‘accompagnato’ con la richiesta nei confronti del governo di Kiev di “dimostrare prudenza e di dare le istruzioni opportune ai miliziani perché mettano fine alla resistenza”.

Max