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    Maurizio Costanzo, domani e domenica la camera ardente per l’icona televisiva, e lunedì i funerali a Piazza del Popolo 

    La sua morte è stato un fulmine a ciel sereno perché, a dispetto de suoi 84 anni (era di una lucidità impressionante), Maurizio Costanzo apparteneva a quella rarissima cerchia di personaggi pubblici, che già da vivi appaiono come figure eterne. Una popolarità la sua, acquisita di diritto sul ‘campo’, viste le molteplici esperienze professionali, che nel corso di una lunga e fortunata carriera, hanno praticamente attraversato l’evoluzione del Paese stesso.

    Maurizio Costanzo, dai primi successi radiofonici nei Settanta, al successo dei suoi innovativi ‘salotti televisivi’

    Giornalista, autore, scrittore, conduttore tv, sceneggiatore ma, soprattutto, un innovatore. Dagli storici inizi radiofonici degli inizi dei ’70 con ‘Chiamate Roma 3131’, fino al mitico ‘salotto del Teatro Parioli’ (nato con ‘Bontà loro’ sul modello dei talk statunitensi, quando da noi se ne ignorava persino l’esistenza), per Maurizio Costanzo – orgogliosamente romano anche se di origini abruzzesi – il giornalismo era un ‘appassionante hobby’, una smisurata ossessione che è riuscito ad anteporre a tutto, raccontava, proprio perché mai vissuto come un ‘lavoro’.

    Maurizio Costanzo, dal debutto giovanissimo a ‘Paese sera’ all’ingresso in Rai, passando anche per la musica leggera

    Innamorato e letteralmente affamato di vita, in tutte le sue sfaccettature e declinazioni, grazie alla sua completa formazione giornalistica (ha iniziato a 18 anni a ‘Paese sera’, diversificando tra la cronaca ed il ‘costume’), nel corso degli anni ha conosciuto differenti realtà scrivendo per ‘Tv Sorrisi e Canzoni‘, ‘Grazia‘, ed altre riviste di settore. Ovviamente, non indifferente ai fasti cinematografici dei ‘60, per uno come lui (classe 1938), è stato ‘automatico’ finire a misurarsi con personaggi come Flaiano, Fellini, Sordi, Leone, Mastroianni, Gassman, ecc. così come, allo stesso modo, anche in ambiti musicali. Tanto è che, nel 1966, ancora giovane finisce per firmare una hit intramontabile come ‘Se telefonando’, musicata da Ennio Morricone ed interpretata da una superlativa Mina. Poi, con il debutto in Rai, rodato da una lunga militanza nei locali di cabaret ed avanspettacolo, cuce su misura per Paolo Villaggio lo straordinario personaggio di Fracchia, antesignano del poi più popolare Fantozzi cinematografico.

    Maurizio Costanzo, nel 1976 la prima puntata di ‘Bontà loro’: nasce il talk, che caratterizzerà per sempre la sua carriera

    E’ in Rai, nel difficile spazio concesso alle ‘seconde serate’, che Costanzo riesce ad andare a segno, proponendo la trasposizione dei talk show stile David Letterman. Così, un lunedì dell’ottobre 1976 (era il 18), dallo Studio 11 di via Teulada, su Raiuno – alle 22:40 – debuttò il fortunatissimo ‘Bontà loro’. Quindi a seguire fino agli anni ‘80, ecco ancora ‘Acquario’, e poi ‘Grand’Italia’. Quindi, nei primi ’80 l’approdo nell’allora Fininvest, nella scuderia di Silvio Berlusconi, che gli fece una corte spietata, dove prima ‘prese le misure’ su Rete4 con ‘Fascination’, per poi ‘esplodere’ in tutta la sua mirabilia di volti, storie e personaggi con il ‘Maurizio Costanzo Show’ (che negli anni si replicherà fino a superare 4mila e passa puntate!). Un vero e proprio salotto piazzato sul palco del Teatro Parioli di Roma dove, al pari delle vecchie usanze dell’avanspettacolo, sulle musiche di Bracardi, gli ospiti si congedavano dal pubblico attraverso una divertente e divertita ‘passerella’.

    Maurizio Costanzo, dal Parioli è riuscito a ‘sdoganare’ per il grande pubblico, anche temi come la Letteratura, la Poesia e l’Arte

    Nel corso della sua lunga carriera alla guida dei talk, Costanzo riuscì a sviluppare un personale ed inedito stile giornalistico – mai domato – che lo rendeva indulgente con i più deboli, ed implacabile con i più ostici. Star, politici, artisti vari, ed anche tanta gente comune, a migliaia si sono misurati con la sua sarcastica indolenza, spesso caustica, altre volte ridanciana, ma mai volgare o sopra le righe. Dotato come ogni buon romano di un innato istinto comico, e dall’altra da un equilibrato senso della misura, Costanzo riusciva a ‘domare’ ogni situazione. Doti che spendeva volentieri per dare spazio e visibilità anche a centinaia di sconosciuti che, proprio dal Parioli hanno poi spiccato il grande salto nel mondo dello spettacolo, della politica, del giornalismo e dell’imprenditoria. Grazie infatti alla sua straordinaria capacità comunicativa di questo giornalista-conduttore, quella che noi oggi chiamiamo ‘tv generalista’, è riuscita a ‘sdoganare’, rendendole ‘fruibili’ al grande pubblico televisivo, temi come la Letteratura, la Poesia e l’Arte.    

    Maurizio Costanzo, la delusione per ‘L’Occhio’ ed il periodo buio della P2, poi il riscatto con la lotta contro la mafia ed il terribile attentato

    Certo, come speso capita non sono state soltanto rose e fiori. Se c’è un settore dove Costanzo ha purtroppo ‘tribolato’, paradossalmente è stato proprio nel mondo della carta stampata. Se è vero che ha mietuto collaborazioni d’eccellenza come editorialista, tuttavia non è mai riuscito a dare vita ad una sua creatura editoriale. Ci provò con ‘L’Occhio’, dove investì moltissimo, soprattutto in termini professionali, ma non andò bene. Allo stesso modo, salì anche alla ribalta delle cronache quando, negli anni ’80, fra i nominativi degli affiliati alla Loggia massonica della P2, spuntò anche il suo. Uno ‘scandalo’ che probabilmente decretò la sua scomparsa dalla Rai, a vantaggio di Cologno Monzese. Ad ogni modo il giornalista si scusò pubblicamente, e la ripartenza televisiva contribuì alla causa. E se è vero che nel corso delle sue trasmissioni Costanzo tanto si è speso moltissimo per promuovere lo spettacolo e la cultura, anche in ambito sociale e ‘politico’, non è che abbia fatto meno. Anzi, nell’ambito della sua conclamata lotta alla Mafia, riuscì persino ad organizzare una ‘maratona tv antimafia’ con Michele Santoro, concorrendo per la prima volta a far lavorare in tandem Rai e Mediaset. Un impegno che però rischierà di pagare con la vita: una sera del 1993, un’auto imbottita di tritolo parcheggiata in via Fauro, accanto al Teatro Parioli, attese il passaggio – come ogni tarda sera – dell’auto che portava a casa il giornalista e sua moglie, Maria de Filippi. La deflagrazione fu spaventosa, solo per un miracolo (o forse chissà, doveva essere un ‘avvertimento’), l’esplosione non avvenne in sincronia con il passaggio dell’auto del giornalista, che rimase comunque ferito. Da notare come Costanzo si preoccupò subito di partecipare, anche economicamente, ai costi dei danni causati dall’ordigno alle case ed ai mezzi circostanti. Ma questo non esitò a far cessare la sua battaglia che, con tanto di scorta al seguito, riprese con eguale passione giornalistica e civile.

    Maurizio Costanzo: nell’ombra del successo, quattro matrimoni ed una convivenza, spiegano il prezzo pagato in termini affettivi

    Ovviamente, un uomo così impegnato, perennemente preso da un vorticoso lavoro, non ha potuto godere del giusto tempo per viversi con serena routine affetti e famiglia. Ne sono la riprova le 5 storie d’amore (per 4 matrimoni), che hanno caratterizzato il suo privato. Il primo matrimonio è stato con la fotoreporter Lori Sammartino; poi la giornalista Flaminia Morandi (e la nascita dei due figli Camilla e Saverio, oggi apprezzato regista). Quindi una convivenza con Simona Izzo, ed ecco il terzo ‘Sì’, stavolta per l’allora conduttrice televisiva Marta Flavi. Infine l’ultimo, celebrato dal Sindaco Rutelli, con la sua collaboratrice Maria De Filippi, poi divenuta un’autentica mattatrice televisiva, con la quale hanno adottato Gabriele.

    Maurizio Costanzo, icona romana che domani e domenica si potrà omaggiare in Campidoglio. Lunedì i funerali a Piazza del Popolo

    Insomma, una vita vissuta sempre in prima pagina, nel corso della quale, come capita raramente, la popolarità è andata via via crescendo sempre più. A Roma poi, al pari di personaggi come Andreotti, Sordi, e Proietti, quella di Maurizio Costanzo è divenuta una vera e propria figura iconica (è stato anche Consigliere nella AS Roma).

    Per questo il Campidoglio, come si conviene per i grandi, ha annunciato l’allestimento della camera ardente domani (sabato) e domenica, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio con ingresso dal Portico del Vignola. L’apertura al pubblico per domani è prevista dalle 10.30 alle 18 mentre, domenica, dalle 10 alle 18. Per quanti intenzionati ad intervenire, si raccomanda l’uso della mascherina FFP2.

    Infine, lunedì 27 febbraio, alle 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo le esequie…

    Max