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Mes, il ministro francese: ci stiamo accordando con Olanda e Germania. Italia sempre più sola?

L’Eurogruppo è stato spostato a domani ma, a quanto pare, la pausa sta portando ulteriori problemi al dibattito. Ieri infatti, prima il ministro delle Finanze olandese, ha ribadito che la posizione del suo governo è ricorrere al Mes – esattamente ciò che non condividono diversi paesi, Italia in primis – affermazione poco dopo ribadita anche dal suo omonimo svedese (con questo cognomi che sembrano cassettiere dell’Ikea!).

Le Maire: “Il Mes è stato creato per affrontare le crisi”

Oggi invece, forse a sorpresa, è stato Bruno Le Maire, il ministro dell’Economia francese, ad affermare che “Il Mes è stato creato per far fronte ad una crisi. Siamo di fronte ad una crisi grave e profonda. Bisogna attivare il Meccanismo europeo di stabilità senza aggiungere condizionalità che potrebbero essere percepite come provocazioni da parte di alcuni Stati membri e che non sono necessarie all’attivazione del Mes“.

“Con l’Olanda metteremo tutto il nostro peso”

Il ministro francese ha quindi spiegato che “Il Mes permetterebbe di sbloccare 250 miliardi di euro di cui abbiamo bisogno in questa fase. Penso che possiamo arrivare ad un accordo senza aggiungere condizioni eccessive”. Poi, ‘candidamente’ Le Maire ha rivelato che “con il mio omologo e collega Olaf Scholz metteremo tutto il nostro peso per raggiungere ad un accordo domani. Francia e Germania durante la trattativa hanno adottato le stesse posizioni. Siamo d’accordo sulla necessità di avere un pacchetto globale e massiccio di misure per fronteggiare la crisi scatenata dall’emergenza Covid-19”.

Una serie di interventi… già condivisi con ‘altri’ paesi

Ma non solo, secondo il ministro delle Finanze di Parigi, l’attivazione del Mes sarebbe soltanto una delle quattro colonne sulle quali poggiare la ‘barriera’ contro il Covid19. Secondo Le Mare infatti, ”La Banca europea per gli investimenti ci permetterà di sbloccare risorse aggiuntive, e su questo punto un accordo globale sembra delinearsi. Si parla di investimenti possibili e di prestiti ulteriori per le imprese di circa 200 miliardi di euro”. Poi, terzo punto: “è il dispositivo di finanziamento della disoccupazione parziale (afferma alludendo a quanto proposto dalla Leyen,ndr), costerà molto ma sarà un investimento, e penso che Sure sia una misura positiva: vale circa 100 miliardi di euro, e sosteniamo totalmente questa proposta di von der Leyen”. Infine, quarto punto: “è il fondo di rilancio, e siamo d’accordo con la Germania e con altri Stati membri di avere questo fondo per poter finanziare spese molto concrete. Dobbiamo finanziare gli ospedali, dei settori industriali come quello automobilistico o il trasporto aereo; dobbiamo continuare ad investire nelle nuove tecnologie, nella 5g per non prendere ritardo rispetto alla Cina e agli Usa. Questo fondo servirà a questo: al rilancio europeo per restare al livello delle grandi potenze mondiali. E’ una sfida strategica. E siamo d’accordo con la Germania sulla necessità di attivare questo fondo di rilancio. E per finanziarlo – anticipa concludendo il ministro francese – lo strumento giusto è quello di fare debito insieme con delle obbligazioni. E’ una scelta giudiziosa quella di poter fare un prestito collettivamente per una durata limitata e per raggiungere questo obiettivo”.

“Oggi concorderò la linea con gli altri colleghi…”

Infine una premessa che suona davvero come una minaccia: “Oggi avrò altri contatti con i miei omologhi europei per arrivare ad un accordo domani…”.

Max