MILANO – RACCONTÒ DI AVER REAGITO A UN’AGGRESSIONE MA IN REALTÀ IL 24ENNE SI ACCANÌ VOLONTARIAMENTE CONTRO L’EXTRACOMUNITARIO CHE MORÌ DOPO UNA SETTIMANA DI COMA

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    Un atto di violenza inaudito, una smargiassata inenarrabile che, il luglio scorso a Milano, è costata la vita ad un uomo. Agli agenti aveva raccontato di essere stato aggredito dal nordafricano e che era stato costretto quindi a reagire e, colpito, l’uomo è caduto in terra battendo violentemente il capo. Trauma da cui è poi scaturita, accidentale, la morte. Un amico del 24enne ‘aggredito’ aveva poi confermato il racconto, aggiungendo che il nordafricano 33enne aveva anche infastidito due ragazze in loro compagnia. Ma nel corso delle indagini troppe cose non tornavano agli investigatori. Intanto la condotta dell’extracomunitario, da 8 anni in Italia, conosciuto da tutti nel quartiere, gentile e benvoluto, era sempre disponibile a sbrigare qualsiasi lavoretto in cambio di cibo od oggetti di sopravvivenza per sbarcare il lunario. Poi la condotta del giovane, troppo esuberante, e fanatico delle arti marziali. In ultimo, la visione di tutte le telecamere installate nelle vie limitrofi la discoteca di via Arcangelo Corelli, dove si è consumata la tragedia. Ebbene, dai filmati si notavano soltanto quattro giovani, di un’età compresa tra i 23 ed i 24 anni, ma di ragazze nessuna presenza. Convocati nel commissariato, alla luce delle indagini e dei particolari emersi dalle telecamere, i giovani sono stati ripetutamente interrogati separatamente, fino a quando non è uscita fuori la verità. Il povero extracomunitario quella sera ebbe solo la sfortuna di passare nel posto sbagliato nel momento sbagliato: incrociò il gruppetto ed il 24enne lo provocò in diversi modi per innestare una reazione che in realtà non giunse. Sulle prime gli amici lo convinsero a desistere, ma il giovane – in preda all’alcol a agli stupefacenti –  tornò invece ad accanirsi contro il 33enne, colpendolo prima con un calcio, e poi con un gomitata, facendolo crollare a terra. Il ragazzo battè violentemente la testa perdendo i sensi. Immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza, dopo una settimana di coma il ragazzo morì presso la clinica Città Studi. Così, per il 24enne appassionato di lotta thailandese è scattato l’arresto per omicidio preterintenzionale (ma è ai domiciliari), due dei suoi amici sono stati invece indagati per spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento personale.

    M.