MILANO – SI APPROPRIARONO INDEBITAMENTE DEI SOLDI DELLA LEGA PER SPESE PERSONALI: 2 ANNI E 3 MESI A UMBERTO BOSSI, UN ANNO E 6 MESI AL FIGLIO, E 2 ANNI E 6 MESI A BELSITO

    Due anni e tre mesi di reclusione ad Umberto Bossi (e una sanzione di 800 euro), un anno e sei mesi (e sanzione di 500 euro) al figlio Renzo e, infine, due anni e sei mesi di reclusione (900 euro di sanzione), a Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega. Lo ha stabilito stamane Maria Luisa Balzarotti, giudice monocratico dell’ottava sezione penale del Tribunale di Milano, il quale li ha ritenuti colpevoli di appropriazione indebita, un’accusa in alcuni capi d’imputazione cambiata in tentata, e per altri invece prescritta. In definitiva, la procura milanese accusa Bossi di aver utilizzato i fondi del partito per spese personali. Tesi imbracciata dal pm che, in aula ha affermato come, per Bossi, “sostenere i costi della sua famiglia con il patrimonio della Lega sarebbe stato un modo di agire consolidato e concordato con i tesorieri”, ossia Maurizio balocchi e Belsito. Quest’ultimo in particolare, fra il 2009 ed il 2011, avrebbe attinto dalla cassa del Carroccio circa mezzo milione di euro mentre, il ‘Senatur’, avrebbe speso 208mila euro di fondi del partito ‘per sue esigenze personali’, così come suo figlio Renzo, che avrebbe speso 145mila euro tra auto, multe da pagare e 77mila euro per la presunta, ’famosa’ laurea in Albania. “Il partito non mi ha mai pagato le multe, tutte rateizzate da me nel 2013, né la laurea in Albania dove non sono mai stato”, ha tenuto a precisare Renzo Bossi, il quale aggiunge però che “Ci aspettavamo questa condanna. E solo il primo grado ma andiamo avanti”. Ora la parola passerà al tribunale di Genova dove (la sentenza è prevista per il 24 luglio), per competenza territoriale, è stato spostato parte del procedimento milanese, relativo all’imputazione di truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti di Bossi e Belsito, e ad altri indagati. .
    M.