Home ATTUALITÀ Natale, Bassetti: “No a tampone prima del cenone, basta giocare all’allegro infettivologo”

    Natale, Bassetti: “No a tampone prima del cenone, basta giocare all’allegro infettivologo”

    (Adnkronos) – “Quest’anno vorrei non vedere la coda davanti alle farmacie per i tamponi prima dei ritrovi in famiglia: non serve a niente. Infatti, ben che vada, il test è positivo nel 30-40% dei casi, quindi con questa variante abbiamo più del 60% dei tamponi che risulta negativo mentre alberghiamo il virus. Che senso ha? Andare a fare il tampone prima di pranzi e cenoni è come tirare la monetina. Ha molto più senso dire alle persone di stare con la mascherina se hanno sintomi di influenza, Covid o altro”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, alla vigilia delle Feste.  

    “Mi auguro che i tamponi vengano messi sempre più nel dimenticatoio – prosegue Bassetti – e fatti unicamente per i sintomatici. Gli americani hanno deciso che fare il tampone Covid-19 agli asintomatici negli ospedali e nelle strutture sanitarie non serve. Cerchiamo di sbrigarci a fare la stessa cosa anche in Italia, prima che sia tardi. Cerchiamo di evitare di continuare a giocare all’allegro infettivologo – rimarca – ci abbiamo già giocato l’anno scorso, torniamo a fare i medici e i pazienti tornino a fare i pazienti”. Tutti al Veglione con la mascherina? “Neanche per sogno”, risponde l’esperto.  

    Certo, secondo Bassetti, “Natale farà da volano per i contagi, più dell’influenza che del Covid. Siamo vicini al picco influenzale, probabilmente l’abbiamo già raggiunto, ma ovviamente ‘assembrarci’ nelle tante occasioni di socialità di questi giorni, con scambio di baci e abbracci, aumenta la circolazione virale. Ci deve preoccupare tutto questo? Speriamo che l’influenza non vada a mettere in difficoltà il sistema ospedaliero: l’inivito è a non andare in pronto soccorso, per evitare in queste settimane il sovraccarico del sistema sanitario”, chiosa l’infettivologo.