NEUTRALIZZATA L’ENNESIMA COSCA DELLA ’NDRANGHETA IN LOMBARDIA, MAXI BLITZ DEI CARABINIERI: 24 ARRESTI

    Erano tutti personaggi di spicco che (con base nel comasco), ‘operavano’ tra Monza e la Brianza, all’interno di un sodalizio dedito al traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Ma le indagini che oggi hanno portato allo smantellamento di questa cosca, composta da soggetti originari di San Luca (Reggio Calabria), e legati a cosche di ‘ndrangheta di notevole spessore criminale, sono iniziate addirittura nel 2015, quando gli uomini dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, attraverso ‘l’osservazione’ dei summit degli ‘ndranghetisti di stanza nel milanese – fra Legnano e Paderno Dugnano – sono riusciti a ricostruire l’intricata matassa di complicità e connivenze, alcune delle quali al centro dell’operazione ’Infinito’. Così stamane, nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Pavia e Reggio Calabria, è scattato il blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Milano i quali (su ordine del Gip del Tribunale di Milano, Marco Del Vecchio, su richiesta delle Dottoresse Ilda Boccassini, Alessandra Dolci e Sara Ombra della locale Procura Distrettuale Antimafia, e dal Gip del Tribunale di Monza, Pierangela Renda, su richiesta di Luisa Zanetti, Salvatore Bellomo e Alessandra Rizzo della Procura della Repubblica di Monza), hanno dato in esecuzione di 3 provvedimenti applicativi di misure cautelari personali emessi nei confronti di 27 soggetti (21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 3 misure interdittive della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio), ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione per un atto d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale. L’operazione ha coinvolto insospettabili imprenditori, e uomini d’affari, nonché anche figure istituzionali della realtà locale calabrese, come il 38enne Edoardo Mazza, sindaco di Seregno,
    M.