Nomine Rai, attacco a Foa dalla Svizzera

    Un attacco parte anche dalla Svizzera contro Marcello Foa che, a Lugano, ha fatto buona parte della sua carriera professionale. Il giornalista che Matteo Salvini vuole, a tutti i costi, presiedere la RAI, nonostante l’altezza del comitato parlamentare di vigilanza, è infatti finito nel mirino dei liberali di sinistra e, in particolare, dell’avvocato Paolo Bernasconi, il primo pubblico ministero per difendere i diritti umani e i migranti. Matteo Quadranti, un deputato ticinese vicino a Bernasconi, ha presentato un’interrogazione scritta al governo cantonale chiedendo se Foa, co-fondatore dell’Osservatorio europeo di giornalismo presso l’Università della Svizzera italiana di Lugano, sia autorizzato a insegnare giornalismo e corsi di comunicazione. “Foa – spiega Quadranti – non appare come professore, a differenza del proprietario dell’Osservatorio, Stephan Russ-Mohl, mi chiedo, quindi, se non sarebbe stato meglio che le sue lezioni fossero tenute qualcun altro più accreditato.” Foa ha insegnato per molti anni. Perché, fino ad ora, nessuno si era preoccupato della sua abilitazione? “Avendo apertamente schierato il diritto sovrano, non sembra più compatibile con una facoltà di scienze della comunicazione che dovrebbe, tra l’altro, insegnare l’etica e l’imparzialità, oltre a essere in grado di distinguere il vero dal falso” deputato ticinese. Tirando le accuse rivolte al giornalista per far emergere sul suo profilo sociale notizie false: “Proprio per questo motivo sembra molto distante dall’imparzialità e dal principio sacrosanto della verifica delle fonti”.