Ordigni bellici: chiuso aeroporto Roma – Ciampino

    Sono stati trovati degli ordigni bellici risalenti al periodo della seconda guerra mondiale presso l’aeroporto di Roma – Ciampino il cui scalo, immediatamente, è stato chiuso. E’ quanto emerge in seguito al proseguimento di alcuni lavori di manutenzione della struttura di Ciampino che, ora, dietro le indicazioni di Enac, è chiuso almeno in modo transitorio come scalo.
    Si registra dunque il ritrovamento di ordigni bellici della seconda guerra mondiale, che sono , nel dettaglio, venuti fuori nel corso di alcuni particolari lavori di manutenzione dei piazzali di sosta degli aeromobili: la conseguenza è stata pressoché doverosa, con l’aeroporto di Ciampino che, dietro le disposizioni di Enac, stando a quanto comunica Adr, è stato momentaneamente chiuso per permettere agli artificieri di effettuare le operazioni di rimozione dei residuati bellici, e di farlo, come si evince facilmente, in totale sicurezza.
    Dunque per il momento da Ciampino non si vola e non si atterra. La durata prevista per questo genere di intervento è stata stimata nella misura delle circa tre ore che, statisticamente, occorrono agli artificieri per tutta la procedura standard di bonifica e di controllo.
    Quindi tutti i voli programmati, in arrivo e in partenza sullo scalo di Ciampino nella fascia oraria che rientra in questa sospensione delle attività gioco forza andranno ad essere ritardati o a cambiare rotta e destinazione, viaggiando per e da lo scalo dell’aeroporto di Fiumicino. Al momento la struttura operativa di Adr suggerisce, pertanto, ai viaggiatori, di contattare la compagnia aerea di riferimento per ottenere pronte informazioni in merito al proprio specifico volo. Nuovi aggiornamenti saranno naturalmente diffusi dalla struttura aeroportuale di Ciampino in tempo reale attraverso il sito web, la app e sui social network di Aeroporti di Roma.
    In linea di massima, stando anche a precedenti casi operativi in cui una struttura aeroportuale è stata costretta alla transitoria chiusura per operazioni di bonifica legate alla presenza di ordigni bellici, lo standard temporale delle tre ore è stato, più o meno, sempre rispettato. La particolare natura degli ordigni, di natura indubbiamente bellica ma legati agli scontri della seconda guerra mondiale, suggeriscono al momento agli uomini operativi nelle procedure di controllo e messa in sicurezza di ritagliarsi, in via cautelativa, una tempistica che potrebbe anche tecnicamente sforare quelli rientranti nella casistica ordinaria.