Ottantesima edizione degli Oscar le protagoniste la complessità della mente e le passioni – di Alessandra Benassi

    oscar2013La Notte degli Oscar per questa ottantasettesima edizione, vede  come trionfatore e protagonista il film del regista Alejandro Gonzalez, Birdman. Premio come miglior film ma anche quello per il miglior regista, la migliore sceneggiatura originale e la fotografia.

    La storia narra di un attore che ha raggiunto fama e successo interpretando il ruolo di un supereroe, alato e mascherato che nonostante la fama, non gli ha permesso di dimostrare la sua abilità e bravura nella recitazione, portandolo ad una celebrità apparente riconosciuta al personaggio e non a se stesso.

    Il protagonista, Riggan Thomson, ormai invecchiato e sull’orlo del dimenticatoio ha voglia di riscatto, vuole dimostrare al mondo di essere qualcosa di più che un uomo mascherato, non gli basta la notorietà vuole essere riconosciuto per le sue formidabili capacità interpretative. La Decisione di mettere in scena una commedia sull’amore, a Broadway, rappresenta per lui la possibilità di confrontarsi con uno stile completamente diverso e sopratutto la sua ultima occasione.

    L’ultimo giro di boa ostacolato dallo stesso Riggan per via del suo rapporto ossessivo con il passato. L’identità di Birdman lo condiziona quotidianamente, un condizionamento così forte che dal regista viene rappresentato fornendo una doppia chiave di lettura allo spettatore. Il protagonista è anche Birdman? ha veri super poteri?, o in alternativa da la possibilità di cogliere quella drammaticità tipica dell’industria holliwoodiana, che innalza a divinità e con poco distrugge le personalità come fossero carta straccia.

    Tra i protagonisti degli Oscar il riferimento doveroso va anche alle Nomination vincenti dei Migliori attori protagonisti, che sono stati: Eddie Redmayne per ‘’La teoria del tutto’’ e Julianne Moore  per ‘’Still Alice’’. 

    Due interpretazioni che toccano tematiche delicate, due storie parallele e molto simili, menti brillanti stroncate da patologie degenerative. La storia di Stephen Hawking, celebre fisico e quella inspirata al romanzo ‘’Perdersi’’ di Alice Howland, Docente universitaria di linguistica alla Columbia University. Entrambi grazie alla passione e alla forza che hanno contraddistinto i loro percorsi professionali e personali, hanno saputo affrontare con coraggio le definitive e incurabili diagnosi dei medici. 

    Le protagoniste di questi Oscar sembrano essere state la mente, la ragione e le passioni, capaci di condizionare le nostre vite portandoci al successo e alla rovina, in grado di realizzare sogni, aspettative, sconfiggere il male con la speranza, renderci cechi e portarci al declino. Il fulcro dell’attenzione è l’uomo con i suoi limiti e le sue abilità.