Pa, ministro Bongiorno propone nuovo corso universitario

    Fra tre anni circa 500 mila dipendenti pubblici usciranno dal mondo del lavoro, ma la strada per un’adeguata sostituzione è ancora molto lunga. A poco serve il turn over di compensazione al 100%, con le pubbliche amministrazioni che potranno investire le risorse risparmiate con i pensionamenti in nuove assunzioni nei settori in sofferenza come scuola e sanità. Non vi sono risorse a sufficienza per i prossimi contratti, questa la denuncia dei sindacati che però non collima con la visione del ministro Bongiorno. “Nel 2019 ci saranno 150 mila cessazioni con la legge Fornero e 100 mila con ’Quota 100’, per un totale di 250 mila”, ha detto il ministro al Forum Pa.

    Pa, ministro Bongiorno e la proposta col ministro Bussetti

    “Oggi c’è un grosso problema per i giovani che non riescono a trovare lavoro quando escono dall’università. Con il ministro Bussetti abbiamo deciso di creare un corso che permetta al ragazzo che studia all’università, alla fine del suo percorso, di poter fare un concorso direttamente nella pubblica amministrazione”. Secondo Bongiorno “non è possibile che si entri nella pubblica amministrazione solo a 35 anni, si deve entrare prima. Quando dico che nella legge di Bilancio ci sono risorse, dò già delle risposte. Stiamo parlando di un piano concreto e fare ricambio generazionale”. 

    “Il ministro parla di rinnovi contrattuali ma le poste di bilancio sono insufficienti per pervenire ad un rinnovo neppure vicino a quello dell’ultimo triennio – ha commentato il segretario generale della Fp Cisl Maurizio Petriccioli – Chiediamo al ministro di aprire subito un confronto serio con le organizzazioni sindacali e di dare risposte alle lavoratrici, ai lavoratori che già operano negli enti, così come di sbloccare subito i percorsi concorsuali per far fronte alle centinaia di migliaia di uscite che ci saranno nel 2019 e nel 2020. Rischiamo di avere corsie degli ospedali vuote, meno agenti di polizia nelle strade e un aumento ulteriore ed insostenibile dei tempi di erogazione dei servizi previdenziali. Siamo a rischio collasso della tenuta dei servizi pubblici, un danno per il Paese tutto”.