PADOAN: ‘IL SISTEMA BANCARIO È A UN PUNTO DI SVOLTA. IL PIL? BISOGNA RIDURRE E STABILIZZARE IL DEBITO’

    “Il Governo ha incoraggiato il mercato dei non performing”, e la riforma delle Popolari “è riuscita a ridurre il numero delle banche”, ha sostenuto stamane il ministro dell’Economia intervenendo alla Bloomberg Banking Conference di Milano, dove ha inoltre annunciato che “Il sistema bancario è a un punto di svolta”. Secondo Padoan, l’avvenuta ‘messa in sicurezza delle banche italiane’ (tra le quattro bridge bank, Mps, Bpvi e Veneto Banca), ha inoltre evidenziato la necessità che “l’applicazione della direttiva Brrd deve essere meglio coordinata con la legislazione europea, mostrando che sono migliorabili” i rapporti tra l’Ue e la Risoluzione Bce, “La chiarezza – ha precisato il ministro – è un fattore di successo sicuro per la futura Unione bancaria”. Attualmente, la quota di npl oggi in pancia alle banche italiane “è ancora abbastanza grande ma gestibile”, ha spiegato Padoan, evidenziando come, nel 2016, lo stock “è stato ridotto in modo ingente e la riduzione continuerà quest’anno e nel 2018. Il flusso di crediti deteriorati in ingresso ha iniziato a ridursi già dal 2014. Le banche italiane, anche sotto la spinta del mercato e della Bce – ha illustrato Padoan – sono riuscite a portare avanti piani di cessione dei propri non performing riducendo le quote in bilancio. Nel 2016 sono stati venduti 8 miliardi di euro lordi di cattivi crediti sul mercato e nel 2017 sono attese ampie cessioni.. Più di 60 miliardi di npl saranno venduti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 dalle maggiori banche italiane”. In realtà, “tutte le banche italiane hanno piani di cessioni in vista”. Quanto poi al Pil, secondo il ministro “la crescita in Italia sta accelerando, ma non c’è spazio per essere compiacenti né per accontentarsi in un Paese che ha un debito così alto. Bisogna ridurre e stabilizzare il debito e, allo stesso tempo, riuscire a promuovere la crescita. C’è ancora un lungo cammino da fare, bisogna trovare un equilibrio tra la riduzione del debito e la crescita ed è una strada stretta. La prossima legislatura – ha aggiunto – inizierà in condizioni migliori rispetto a quello che avevamo ereditato. Dobbiamo continuare, però, con le riforme strutturali: la crescita italiana sta accelerando anche se più lentamente degli altri Paesi quindi servono sforzi strutturali”. Infine il minsitro dell’Economia ha tenuto a precisare che “Bisogna sostenere il fintech, un settore in forte crescita, in un momento in cui l’Italia sta svoltando dal punto di vista macroeconomico, finanziario, del sistema del credito e della finanza pubblica”.
    M.