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Padova, frode da 45 milioni sui rimborsi alla ricerca

Immagine di repertorio

Ci sono oltre 200 soggetti sospettati nell’ambito delle indagini fiscali della Guardia di Finanza, in merito ad un giro di false fatture per ottenere crediti d’imposta per le società.

La frode riguarda il settore della ricerca scientifica. In particolare, sono stati eseguiti 200 mandati di arresto in 38 province italiane. L’indagine ha consentito di identificare un’associazione criminale, che si appropriava indebitamente di fondi per la ricerca scientifica.

Padova, 200 mandati di arresto per la frode da 45 milioni

Aggiornamento ore 8.00

L’inchiesta sulla maxi frode legata ai rimborsi per la ricerca scientifica è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova. Nel dettaglio, si è andato ad indagare il regolare utilizzo delle agevolazioni fiscali, che permettevano un credito d’imposta a favore delle società che avessero sostenuto costi o finanziato progetti di ricerca in Università.

In fase iniziale, tale somma era erogata nella misura del  90%, poi ridotta al 50% a partire dal 2015.

Aggiornamento ore 9.00

Sulla base della frode Padova c’era la norma che considerava ‘soggetti finanziabili’ anche i cosiddetti ‘Organismi di ricerca’. Si tratta nel dettaglio di soggetti impegnati senza il fine di lucro in attività di ricerca di base, di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale, che poi ne diffondono i risultati mediante l’insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di tecnologie.

L’officina delle fatture false sarebbe stato proprio un ‘organismo di ricerca’ del Padovano: venivano fatturate operazioni inesistenti su cui si basano i fittizi crediti d’imposta.

Aggiornamento ore 11.00