PALERMO: SCONTRO SU PIANO REGOLATORE PORTO, SINDACO SI RIVOLGE A LETTA

     “Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato il piano regolatore del porto di Palermo specificando nel documento ’fatte salve le azioni dell’amministrazione comunale che rivendica la titolarita’ a decidere cosa accade nel territorio della citta’’. Io ho informato di tutto la Procura di Palermo e ho inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri perche’ apra un’indagine sul comportamento degli enti pubblici coinvolti in questa vicenda”. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, non si arrende e denuncia “anomalie” nell’iter. Non sembra attenuarsi, quindi, il braccio di ferro con l’Autorita’ portuale che ha presentato il piano a cui Roma ha dato il via libera. Anzi. Il primo cittadino parla di “arroganza affaristica” ed assicura che sulla vicenda non e’ ancora scritta la parola ’fine’. La questione e’ a chi spetti la competenza sui porticcioli turistici dell’Arenella, di Sant’Erasmo e dell’Acquasanta, e ancora sul Foro italico e sulla Cala. In base ad un decreto ministeriale degli anni Novanta la titolarita’ spetta all’Ente porto, ma da allora si sono susseguiti una serie di ricorsi e sospensioni andati avanti per anni. Secondo Orlando, “il Consiglio comunale, contrariamente a quanto prevede la legge, non si e’ mai pronunciato sui limiti territoriali della competenza dell’Autorita’ portuale”. A cio’ si aggiunge che il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici al piano regolatore del porto sarebbe avvenuto senza la valutazione di impatto ambientale della Regione siciliana, che e’ invece prevista dalla legge. Insomma la ’guerra del porto’ non sembra affatto archiviata.