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Pasqua in TV: speciale Porta a Porta stasera Sabato Santo 11 Aprile 2020

Nell’ottica di voler offrire, in quanto servizio pubblico nazionale, il maggior prodotto e la miglior copertura televisiva possibile in questo periodo di dolore e sofferenza, la Rai ha deciso di rafforzare, per la Pasqua 2020 tutto il proprio tradizionale impegno.

Ciò è dovuto alla situazione di emergenza per il coronavirus che costringe tutti a stare a casa e soprattutto a non poter partecipare alle celebrazioni religiose.

Chiuse le chiese, le liturgie cattoliche per la Pasqua 2020 si terranno comunque. E sarà la tv a essere lo strumento per seguirle e per stare insieme, anche se lontani. E in questa ottica, in prima serata arriva uno speciale di Porta a Porta per affrontare i temi, i significati e i valori del Sabato santo pasquale in questi tempi di pandemia.

Pasqua in TV: speciale Porta a Porta: veglia e Resurrezione da Basilica San Pietro con Papa Francesco

Alle 20.35 su Rai1 arriva dunque lo Speciale Porta a Porta – con al centro i temi della Veglia e della Resurrezione: i telespettatori potranno seguire in diretta dalla Basilica di San Pietro la Veglia Pasquale nella Notte Santa con le celebrazioni di Papa Francesco (dalle 20.50 alle 22.30).

In seguito, si aprirà il collegamento con lo studio di Bruno Vespa per poter affrontare a grandi linee in un percorso di attualità quella che è l’importanza della fede, in particolar modo in questo momento di emergenza per la pandemia del coronavirus.

A seguire in coda alla puntata speciale di Porta a Porta, si vedrà andare in onda alle 23.55 il docu-film “Al di Qua” su 40 senzatetto.

Una opera diretta da Corrado Franco e girata in bianco e nero che si concentra sul problema della povertà e dei senzatetto, in aumento a causa della crisi economica e, ora, in grave difficoltà per la pandemia.

Un lavoro che è piaciuto anche Papa Francesco, che ha visto il film, e ha detto: “In una società lacerata dalla logica del profitto che produce sempre nuove povertà e genera la cultura dello scarto, non desisto dall’invocare la grazia di una Chiesa povera e per i poveri.”