PENSIONI: OK UE A MISURE, TARGET INVARIATI BENE IMPEGNO

     

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    La Commissione Ue “accoglie con favore l’impegno del Governo di mantenere i target di bilancio inseriti nella legge di stabilità 2015” e sulla base dell’annuncio sulle pensioni “lascia invariato il giudizio sul programma di stabilità, basato sulle stime economiche di primavera”: così Bruxelles in una nota. “La Commissione prende nota del decreto annunciato dal Governo italiano che attua la sentenza della Corte Costituzionale”, si legge nel testo. “Accogliamo con favore gli impegni a mantenere gli obiettivi di bilancio inseriti nella legge di stabilità 2015. Sulla base dell’annuncio del Governo la valutazione della legge di stabilità effettuata dalla Commissione, basata sulle nostre stime economiche di primavera, resta invariata”, prosegue la Commissione. “Una valutazione finale dell’impatto sul bilancio del decreto legge, in vista degli impegni italiani sul Patto di stabilità, sarà fatta quando avremo il testo ufficiale”, conclude.  Arriva la soluzione al caso pensioni, sotto forma di quello che Matteo Renzi ha già ribattezzato il “bonusPoletti, tutto attaccato”. Gli attesi rimborsi, estremamente parziali rispetto a quanto teoricamente previsto dalla sentenza della Corte costituzionale, saranno una tantum e oscilleranno tra un minimo di 278 euro per gli assegni più cospicui (da 5 a 6 volte il minimo) e un massimo di circa 750 euro per le pensioni più basse (da 3 a 4 volte il minimo, in pratica tra i 1.500 e i 2.000 euro). I pensionati se li vedranno recapitare in gran parte a partire da agosto, nella nuova data unica del primo del mese, (con una piccolissima parte diluita invece nei mesi successivi), per una spesa totale per lo Stato di quasi 2,2 miliardi di euro, in gran parte coperta con il famigerato, e quanto mai provvidenziale, tesoretto del Def. Una prima indicizzazione (che recupera gli anni 2014-15) partirà a settembre. Poi nel 2016 ci sarà un adeguamento al costo della vita “più generoso”, secondo le indicazioni del governo, di quanto previsto finora. Vale altri 500 milioni. L’operazione coinvolgerà 3,7 milioni di persone, lasciandone escluse rispetto alla platea potenziale circa 650 mila, quelle cioè che superano la soglia di 3.000 euro al mese, 6 volte il minimo Inps.