PERFETTAMENTE IN LINEA CON QUELLE DELLA UE, MA OLTRE LE STIME DEL GOVERNO, IN VIRTÙ DEL CALENDARIO LAVORATIVO L’ISTAT SPIEGA CHE NEL 2016 IL PIL, È CRESCIUTO DEL +0,9%

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    Considerata come sempre ‘l’influenza’ l’influenza del calendario, nel 2016 vi sono state due giornate lavorative in meno rispetto al 2015, presentando le sue stime preliminari, l’Istat illustra che nel 2016 il pilè aumentato dell’1%. Stimata invece  sui dati trimestrali grezzi lavariazione annuadel pil è pari a+0,9%. Nel Documento programmatico di bilancio di ottobre scorso, il governo aveva stimato per il 2016 un rialzo del Pil (in termini grezzi) dello 0,8% dopo lo 0,7% del 2015. Il dato di oggi è quindi leggermente superiore alle stime italiane, ma perfettamente in linea con quelle della Ue. Nel quarto trimestre del 2016, emerge ancora dalle stime, il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% nei confronti del quarto trimestre del 2015. Questo perché, come spiega l’Istituto di Ricerca, nel quarto trimestre del 2016, si sono contate tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno rispetto al quarto trimestre del 2015. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei settori dell’industria e dei servizi e di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura. Per quel che riguarda poi l’aspetto della domanda, si evidenzia il contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte), e un apporto negativo della componente estera netta. Nello stesso periodo il pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti, dello 0,6% nel Regno Unito e dello 0,4% in Francia. In termini tendenziali, la crescita è stata del 2,2% nel Regno Unito, dell’1,9% negli Stati Uniti e dell’1,1% in Francia. La variazione acquisita per il 2017 è pari a +0,3% ma, nello specifico, i risultati dei conti nazionali annuali per il 2016 saranno diffusi il prossimo 1° marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno comunicati il 3 marzo.