Perugia, Sanità: Catiuscia Marini si dimette

    Si dimette la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini: indagata nell’ambito della inchiesta della procura di Perugia su alcuni casi relativi ai concorsi per le assunzioni che a quanto emerge potrebbero esser stati pilotati all’ospedale del capoluogo, la numero uno della Regione Umbria ha pensato di fare un passo indietro rimettendo il proprio mandato attraverso lo strumento classico delle dimissioni

    Perugia, Sanità: Catiuscia Marini si dimette. La Presidente fa un passo indietro dopo le indagini 

    Dunque è ufficiale, sono arrivate le dimissioni, su cui peraltro si è tanto discusso, della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. La leader umbra, esponente rilevante del Pd, ha fatto pervenire l’ufficialità dopo un briefing piuttosto complesso ed articolato all’interno della struttura presso cui è ospitata la sede della Giunta, nel centro di Perugia. Una riunione alla quale ha preso parte anche Walter Verini, neocommissario del Pd umbro, e a termine della quale per appunto è venuta fuori in qualche modo la ineluttabilità di questo genere di decisione. Dunque Marini fa un passo indietro. Catiuscia Marini è indagata della procura di Perugia per ciò che concerne il caso dei concorsi per assunzioni che sarebbero stati artefatti in relazione all’ospedale del capoluogo umbro. La governatrice ha diramato le proprie dimissioni comunicandole al presidente del Consiglio regionale umbro tramite una lettera carica di chiarimenti: “Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata fare l’interesse generale, da sindaco della mia città, da europarlamentare, e in questi anni da presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché, credetemi, io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere”. La governatrice prosegue. “Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico”.