Pil a picco: 0,2% per Tria è battuta d’arresto

    Un Pil sempre più preoccupante per l’Italia, che è ferma allo 0,2%. Ma i dati Istat sul crollo del Pil sembrano non terrorizzare il governo e, anzi, vengono analizzati dal ministro Tria per il quale è battuta d’arresto più che vera recessione.
    I dati dell’Istat sul Pil reale diminuito dello 0,22% nel quarto trimestre 2018, sono il sintomo di una “battuta d’arresto più che vera recessione”. A dirlo è il ministro dell’Economia Giovanni Tria che ha chiarito la questione Pil durante un’informativa in Aula alla Camera, più volte interrotta da fischi e da un alterco tra il responsabile del Tesoro e il deputato Renato Brunetta (Fi).
    Tria ha chiarito che dal suo punto di vista la situazione del Pil fotografata dall’Istat è “una stima preliminare” e che “la flessione cumulata è comunque limitata a 0,36 punti percentuali”. L’intervento di Tria in quel di Montecitorio giunge a cavallo delle ore in cui perfino la Commissione Ue taglia le stime di crescita per l’Italia (+0,2% e non +1,2% come previsto in precedenza). Ma il ministro Tria è abbastanza certo: “L’Ue ha solo preso atto del peggioramento di fine 2018”.
    Il risultato degli ultimi mesi del 2018, per il ministro Tria, “inevitabilmente si estende all’anno in corso, portando in eredità un trascinamento statistico di -0,2%, del quale si dovrà tenere conto al fine dell’aggiornamento delle stime. Tuttavia la flessione in atto potrebbe attenuarsi già nel trimestre in corso che potrebbe “tornare in territorio positivo”. Inoltre, per il ministro ”spetta alla politica economica e all’azione del governo il compito di creare migliori condizioni per evitare contrazioni dell’economia e riprendere il sentiero crescita nei prossimi trimestri. Abbiamo a disposizione diversi strumenti per avviare crescita”. E ancora, Tria sostiene che “è ora il tempo di agire e fare in modo che non permangano incertezze sul fatto che l’Italia promuove e incoraggia gli investimenti e lo sviluppo delle infrastrutture” ed è “necessario scommettere su una rapida riapertura dei cantieri dando segnale chiaro e concreto”.