#PIZZAUNESCO, il Comitato Giovani Lazio della CNI Unesco sostiene la candidatura

    petrocelli e pecoraro scanioLa pizza napoletana patrimonio culturale immateriale dell’Unesco: ora si può. Dopo una serie di iniziative che partono da lontano, fino alla presentazione ufficiale della candidatura nel marzo 2011, finalmente nel novembre 2016 si dovrebbe arrivare a una decisione definitiva.

    Ma il primo passo è convincere il Comitato Intergovernativo Unesco a confermare la scadenza del 2016 per la valutazione della candidatura dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, senza farla slittare al 2017 od oltre. Ed è in questa direzione che viaggia spedita la petizione lanciata da Pecoraro Scanio (nella foto accanto, assieme al presidente del Comitato Giovani della CNI Unesco, Paolo Petrocelli), dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e da Coldiretti.

    In questi anni tanti sono stati gli endorsement illustri, da Amii Stewart a Piero Chiambretti, per arrivare al Comitato Giovani Lazio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che da pochi giorni sostiene ufficialmente e attivamente la candidatura dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Il primo passo è da compiere entro il prossimo 25 novembre, quando il Comitato laziale consegnerà proprio a Pecoraro Scanio le firme raccolte nelle Università e in tutte le principali sedi culturali e istituzionali di Roma e dintorni, necessarie per sostenere la candidatura e da presentare all’ambasciatrice italiana presso la sede Unesco di Parigi, Vincenza Lomonaco.

    “Un prodotto mai commerciale ma sempre ispirato a una competenza artigianale che si tramanda da decenni e decenni fra i professionisti del settore”, dice il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi, nel presentare l’iniziativa. Da Napoli all’Italia al Mondo, un patrimonio da conservare e tutelare in tutte le sedi e in ogni modo, per non perdere quello che è forse l’emblema gastronomico (e non solo) del nostro Paese, “una bandiera di identità culturale e sociale”.

    Da qui a un anno si conoscerà il destino della pizza. Un percorso lungo ma necessario, da oggi sostenuto anche dal Comitato Giovani Lazio della CNI Unesco. Destinazione Parigi.