POMEZIA, SEL ANALIZZA I PRIMI MESI DELL’AMMINISTRAZIONE FUCCI

    Il gruppo di Sel e Rifondazione Comunista ha incontrato i cittadini in piazza per analizzare i primi cento giorni dell’Amministrazione Fucci a Pomezia. Un bilancio, dove è stato constatato che “il Sindaco ed il suo partito continuino in maniera strumentale, demagogica e opportunistica a tratteggiare tutti i partiti politici in senso negativo e deteriore, pur sapendo il grande sacrifico compiuto, in nome del cambiamento, da SEL e PRC allorché hanno sostenuto pubblicamente Fucci al ballottaggio, sacrificando così la possibilità di avere un proprio esponente in Consiglio Comunale.” Da Sel si attendevano una disponibilità “al dialogo ed al confronto sulle difficilissime questioni che il nostro Comune deve affrontare ed invece in qualsiasi occasione il Sindaco, il Presidente del Consiglio o altri membri di questo movimento si lanciano in accuse generalizzate contro tutti i partiti, senza mai alcun cenno di distinguo  verso chi si è speso in questi anni per denunciare e contrastare il degrado della classe politica amministrativa di Pomezia.” Pubblichiamo di seguito uno stralcio del comunicato stampa diffuso dal già candidato sindaco Antonio Di Lisa, che ha riassunto così il pensiero della coalizione da lui rappresentata: “nel rivendicare la scelta fatta al ballottaggio, unica che avrebbe permesso di spazzare via una classe politica degradata e fallimentare, aiutando così un rinnovamento nelle persone e nei metodi, non possiamo però non esprimere un forte disappunto sulle decisioni fin qui prese dall’amministrazione, a partire dalla prima delibera nota per la riduzione degli stipendi ai dirigenti sino all’ultima decisione in ordine temporale riguardante i dipendenti. Seppur condivisibile, il principio di contenere le spese nella situazione disastrosa dell’economia del Comune, la procedura utilizzata, sia nel primo sia nel secondo caso, di procedere senza tener conto delle materie regolate da specifici rapporti contrattuali espone l’amministrazione comunale ad un conflitto pressoché totale con l’intera macchina amministrativa con conseguenze negative sia per quanto concerne gli obiettivi di bilancio, anzi con costi aggiuntivi di spesa per le vertenze avviate dagli interessati, sia per la perdita reciproca di fiducia tra la struttura comunale e la guida dell’Amministrazione. E’ necessario avviare un processo di confronto,  se necessario anche duro, ma vero in modo da poter condividere gli obiettivi di efficacia ed efficienza richiesta per una corretta amministrazione ed infine individuare e contrastare le anomalie e le cattive pratiche nella gestione dei diversi settori e richiamare ciascuno alle proprie responsabilità, dai dirigenti ai dipendenti, utilizzando gli strumenti e le regole contrattuali.  Una decisione rispetto alla quale siamo in totale disaccordo è l’innalzamento della quota mensa e della quota trasporto scolastico per gli alunni che frequentano la scuola dell’obbligo. Tale decisione è stata giustificata per motivi di bilancio, ma qualsiasi cittadino o amministratore è perfettamente cosciente che risanare il bilancio del Comune chiedendo anche a chi ha un ISEE di 15.000 euro di contribuire con un aumento della mensa del 66%, – vale a dire di spendere ogni mese per ciascun figlio  anziché 66  euro 110 (880 €/anno) – vuol dire far pagare il costo del risanamento a coloro che non possono. Tale atto produrrà nel tempo una clamorosa fuga nelle iscrizioni al tempo prolungato con conseguenze gravissime nel futuro circa la permanenza di tale offerta formativa scolastica pomeridiana. In una realtà industriale come quella di Pomezia la perdita di un servizio di questo genere sarebbe un danno enorme per le stesse famiglie che già risentono pesantemente della carenza di disponibilità di posti per quanto concerne di asili nido e della scuola dell’infanzia. In merito al costoso servizio del trasporto scolastico si sarebbe dovuto avviare una riorganizzazione e razionalizzazione dei percorsi passando dall’attuale porta a porta ad un servizio improntato su principali punti di raccolta, ciò avrebbe consentito una sensibile diminuzione del numero di chilometri percorsi, del numero di autobus impegnati e del numero di personale accompagnatore. Un altro spinoso tema riguarda la decisione presa di chiusura del Consorzio Universitario. I costi eccessivi della gestione e la discutibile utilizzazione di tale struttura necessitava certamente di una decisione di questo tipo. Tuttavia, le modalità adottate sono controverse e contradditorie. Non è ben chiaro, infatti, in che modo la scelta dell’amministrazione si concili con la procedura di concordato preventivo in atto dinanzi al Tribunale di Velletri, e se non vi sia il rischio che il potenziale contrasto tra le due strade intraprese nel tempo possa produrre effetti negativi anche per lo stesso Comune. Inoltre non si può non sottolineare il silenzio assoluto da parte del Sindaco e di tutta la maggioranza su quali siano le intenzioni future di utilizzo della struttura di Selva dei Pini, per il quale il comune continua a pagare un mutuo dovuto al suo acquisto. Noi di SEL e RC abbiamo delle proposte da suggerire e lo faremo in modo organico e circostanziato nei prossimi giorni e le faremo pervenire anche al Sindaco ed a tutti i cittadini di Pomezia. Tra poco si arriverà alla scadenza per l’approvazione del Bilancio e i cittadini sono completamente all’oscuro di come tale bilancio verrà presentato e addirittura se vi sia la possibilità di incorrere nella dichiarazione di dissesto finanziario. Noi facciamo pubblicamente richiesta di conoscere realmente la situazione finanziaria del Comune. Vorremmo che la maggioranza ed il Sindaco mettessero a disposizione della cittadinanza, delle forze politiche tutte, comprese quelle non rappresentate in consiglio comunale, le linee guida e le scelte strategiche sulle quali si fonderà tale fondamentale provvedimento, per poter consapevolmente valutare le scelte che l’amministrazione adotterà e che avranno inevitabilmente effetti importanti sui cittadini. Non si può affermare di volere la partecipazione e negare la possibilità poi di farlo. Ci attendiamo quindi che i cittadini siano messi nelle condizioni di poter conoscere esattamente il destino del propria città.”