Il segretario di Stato americano Mike Pompeo, intervistato da una radio di Washington, ha accusato il governo cinese di aver nascosto delle informazioni che potevano essere utili per contenere la diffusione del virus. “I primi casi erano noti alle autorità cinesi forse già a novembre, sicuramente a metà dicembre, e si sono presi del tempo per riferirlo al resto del mondo, compresa l’Organizzazione mondiale per la sanità“, ha riferito Pompeo.
Non si ferma quindi lo scontro a distanza tra Stati Uniti e Cina, il cui operato è stato già duramente criticato nelle scorse settimane dal presidente Usa Donald Trump.
Un portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, ha definito le critiche di Pompeo “totalmente infondate”, una posizione sostenuta più volte dal governo di Pechino, che rivendica di aver agito con la massima trasparenza.
Mario Bonito
