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Primarie democratiche USA 2020: gli ultimi sondaggi in Nevada a un giorno dal voto

Scegliere un candidato in grado di battere Donald Trump: è questa la chiave di lettura per comprendere le intenzioni di voto dei nevadans democratici nei caucus di domani. Secondo un sondaggio di NBC News infatti sono due le questioni principali che premono i 36mila e passa elettori: spodestare il tycoon e riformare il sistema sanitario, tema caldo nella politica degli Stati Uniti.

I polls di RealClearPolitics

Bernie Sanders, senatore per lo Stato del Vermont, è saldamente al comando con il 30% delle preferenze. A seguire l’ex vicepresidente di Obama, Joe Biden, sceso al 16%. Nei sondaggi di novembre scorso i rapporti di forza erano invertiti: Joe era dato al 30%, Bernie al 22%. Un’eventuale e ulteriore sconfitta per Biden qui farebbe più male. Si aspettava un appoggio dei Latinos, in Nevada una forte minoranza, che, stando ai sondaggi, hanno scelto Sanders.

Pete Buttigieg, ex sindaco di South Bend, in Indiana, cresce nelle aspettative di voto. Dato al 14% delle preferenze, sembra favorito rispetto a Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, scesa al quarto posto e al 13.7%. Nel dibattito di mercoledì a Las Vegas la Warren era apparsa la più in forma. Vedremo se elettorato ribalterà all’ultimo i sondaggi.

Tom Steyer, imprenditore, e Amy Klobuchar, senatrice del Minnesota sono fermi al 10%. Per Steyer sarebbe un bel risultato. Un po’ meno per il partito democratico alle prese con le primarie più ingarbugliate e conflittuali di sempre.

I polls di FiveThirtyEight

Stessa scaletta di candidati, ma percentuali diverse. Secondo il sito americano Sanders raccoglie il 26% delle preferenze, Biden il 15%, Buttigieg sempre al 14%. Dietro gli altri con variazioni di poco significative.

I polls nazionali

Sanders è saldamente in testa al 28%. A seguire Biden, dato al 17%, continua a perdere consensi. Michael Bloomberg, che ora ha solo un punto percentuale di distacco dall’ex vicepresidente, è pronto a mettere la freccia per il soprasso. Bloomberg però ha scelto di non partecipare alle primarie in Nevada (così come in Iowa, New Hampshire e South Carolina) e puntare tutto sul Super Tuesday del 3 marzo, dove voteranno ben 14 Stati. La Warren è data al 12%. Il giovane Buttigieg quinto al 10%, ma ha già dimostrato di essere allergico a questo tipo di cliché. A chiudere Klobuchar con il 7%.

Come si vota in Nevada

In Nevada non si vota barrando una X all’interno di una cabina elettorale sul candidato preferito, ma, come in Iowa, attraverso i tradizionali caucus. Nel piccolo Stato del mid-west la macchina organizzativa del partito democratico fu un vero e proprio disastro e i risultati si seppero solo una settimana dopo il voto. Il Nevada rappresenterà dunque un banco di prova importante per la sopravvivenza di questo folkloristico sistema di voto.

I delegati in palio in Nevada da portare alla convention nazionale di luglio, dove verrà scelto lo sfidante di Donald Trump, sono trentasei, su un totale di 3979.

Mario Bonito