QUATTRO INDAGATI TRA TRENORD E RFI IN MERITO AL DERAGLIAMENTO DI GIOVEDÌ SCORSO

    Una decisione quella ’dettata’ dagli inquirenti, presa per dar modo alle parti di poter partecipare agli accertamenti irripetibili. Per tale motivi, in merito al disastro ferroviario di giovedì scorso, quando un treno è deragliato a ridosso della stazione di Pioltello (tre donne morte), è stato reso noto nel pomeriggio che la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati – per disastro ferroviario e omicidio colposo – Maurizio Gentile (amministratore delegato Rfi), Cinzia Farisè (ad di Trenord), Umberto Lebruto (direttore operativo di Rfi), e Alberto Minoia (direttore operativo Trenord). Intanto, su ordine di Tiziana Siciliano, procuratore aggiunto di Milano, ha incaricato i tecnici di ricostruire le cause del deragliamento. Ai rilievi prenderanno parte anche i consulenti nominati dalla procura (si tratta di due ingegneri e di un consulente informatico per l’estrazione dei dati), oltre che al personale della Polizia ferroviaria, che non ha ancora depositato in procura la relazione. Previste inoltre anche le autopsie sul corpo delle tre donne morte in seguito all’incidente. Al momento le due società coinvolte nel deragliamento non risultano però indagate. Come hanno reso noto oggi Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taf, e Fast Mobilità, hanno avuto un incontro con Rete Ferroviaria, spiegano, “In attesa delle conclusioni delle indagini in corso e nel pieno rispetto del lavoro dell’Autorità giudiziaria, l’azienda e le organizzazioni sindacali hanno condiviso e ribadito l’importanza della sicurezza come missione fondamentale di tutti i processi produttivi della società”, si sottolinea nella nota. “In tal senso le parti hanno confermato la validità del tavolo permanente per la sicurezza”.
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