Rapporto Oxfam 2018: aumentano le disuguaglianze sociali

    Niente da fare: le diseguaglianze ovvero l’ ammassamento di un piccolo gruppo di ricchi e l’ampliamento della povertà tra i molti, non solo aumentano, ma si stanno trasformando in elementi costitutivi. Non si progredisce, mentre invece si fa retromarcia e a far sì che la battaglia contro le disuguaglianze siano sempre più complicate, ci si mettono anche i sistemi fiscali. Accade nei Paesi dove si avvertono le disuguaglianze sociali,  nelle nazioni più progredite, Italia inclusa. Fiscalità politica e nazionale, che non solo consentono alle grandi società di evadere il fisco attraverso lo spostamento di soldi, ma che si sostengono sempre meno sull’ automatismo della progressione, ovvero sul fatto che chi più ha, più deve versare. Ma non è tutto. Le politiche in tema di fiscalità sono più mirate su redditi e consumi e molto meno sui beni, cioé sulle risorse a disposizione. In sintesi, se a livello planetario negli ultimi decenni la povertà è scesa, ora qualcosa sembra essersi guastato. O per lo meno va a rilento. Perché il trend con cui le persone si risollevano dalla miseria è meno del 40% rispetto al 2018. I poveri quindi non riescono a smuoversi dalla loro condizione, anzi le cose vanno sempre peggio. È la conclusione a cui giunge il Rapporto Oxfam del 2018 “Bene pubblico o ricchezza privata?”. Numeri e stime che rilevano l’enorme divario di ricchezza che divide gli uomini, con in cima alla scala i grandi magnati. Disparità in aumento e sempre più costitutivo del sistema Paese. Sembra significare che le disuguaglianze stanno diventando una routine in un mondo sempre in bilico tra inferno e paradiso dove i diritti primari dell’individuo non trovano più dimora. Istruzione e sanità non vengono più giudicati diritti universali (se mai lo sono stati) e diventano sempre più un lusso per pochi. E ciò avviene nei Paesi più tecnologicamente avanzati come in quelli meno.