Home ATTUALITÀ Repubblica non è in edicola oggi venerdì 24 marzo, il motivo: fermo...

    Repubblica non è in edicola oggi venerdì 24 marzo, il motivo: fermo anche il sito

    Repubblica cambia direttore, lo fa all’improvviso. Carlo Verdelli ha lasciato il comando, al suo posto ecco Maurizio Molinari: “Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Editoriale Gedi ha nominato Maurizio Molinari direttore di Repubblica in sostituzione di Carlo Verdelli”, questo l’annuncio del cambio alla guida del giornale.

    Una scelta che ha trovato in disaccordo i giornalisti della testata, che oggi venerdì 24 aprile non andrà in edicola. Anche il sito sarà fermo. Il motivo? Lo spiegano gli stessi protagonisti di Repubblica attraverso un comunicato: “Repubblica non sarà in edicola venerdì 24 aprile, giorno in cui anche il sito internet sarà fermo, a seguito dello sciopero deciso a larghissima maggioranza dai suoi giornalisti dopo la decisione del Cda del Gruppo Gedi di sostituire il direttore Carlo Verdelli come primo atto della nuova compagine proprietaria nel giorno del suo insediamento”.

    “Iniziativa non ostile nei confronti di Molinari”

    La protesta non è diretta nei confronti del nuovo direttore, i giornalisti di repubblica ci tendono a sottolinearlo: “L’iniziativa dei giornalisti di Repubblica non vuol essere un atto ostile nei confronti del nuovo direttore Maurizio Molinari, al quale sin da ora la redazione offre la propria collaborazione con lo stesso impegno, la dedizione e lo spirito di sacrificio che hanno accompagnato tutte le precedenti direzioni di questo giornale.

    Ciò nonostante, la Redazione non può non rilevare come la scelta dell’editore cada in un momento mai visto prima per il Paese e per tutto il pianeta, aggrediti da una pandemia che sta seminando dolore e morte e sta chiamando tutti noi a uno sforzo straordinario. E proprio nel giorno indicato come data della morte del direttore Verdelli dagli anonimi che ormai da mesi lo minacciano, tanto da spingere il Viminale ad assegnargli una scorta. Una tempistica quanto meno imbarazzante”, si legge nel comunicato.