Risolto il “Giallo” di Napolitano, di dimissioni se ne riparla a gennaio – di Isabella Musumeci

    giorgio-napolitano-italien-praesident-regierung-regierungsbildung-berlusconi-grillo-pdSembrerebbe concludersi finalmente il toto dimissioni di Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica infatti, avrebbe dichiarato di non voler rinunciare alla sua carica fino alla scadenza del semestre Ue. Ed è ricordando una frase dello stesso Napolitano del 22 luglio scorso, che l’ufficio stampa decide di introdurre la notizia mediante una nota ufficiosa. “Io sono concentrato sull’oggi: e ho innanzitutto ritenuto opportuno e necessario garantire la continuità ai vertici dello Stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea”, queste sarebbero state le parole del presidente la scorsa estate. Non sarebbero diverse le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni, nelle quali Napolitano ribadisce, “Ho sempre detto che di dimissioni fino alla fine del semestre di presidenza di turno della Ue non se ne parla. Poi, quindi a gennaio, farò le mie valutazioni che sono e devono essere “tenute completamente separate dall’attività di governo e dall’esercizio della funzione legislativa”.

    “Basta alibi per non fare riforme”, per il presidente la priorità è e resta il lavoro fattivo del Governo e delle Camere, delle quali istituzioni non ha intenzione condizionare l’operato a causa della sua decisione. Nessuna data prefissata per la sua uscita, nessun bimestre bianco, sebbene il periodo di permanenza sia breve , Napolitano vuole portare a termine il suo incarico, per supportare il lavoro delle istituzioni dello Stato in un periodo così delicato e per concludere questo semestre Ue, al fine di non danneggiare o bloccare il lavoro del Governo. C’è quindi un tempo sufficiente per fare.

    Nelle ultime ore però, si sta presentando un vero e proprio scontro, basato poi proprio sui numeri, precisamente su una manciata di giorni secondo i calcoli fatti in Parlamento. La battaglia si sta concentrando nel rapporto diretto ed indiretto tra riforma della legge elettorale ed elezione del nuovo capo dello Stato. Ed è così che il Colle vuole tirarsi fuori da questo gioco, ricordando a tutti quanto le eccezionali dimissioni di un presidente non siano calendarizzabili dall’esterno. ”Sono un atto di autonomia assoluta, al punto che non devono neanche essere controfirmate dal presidente del Consiglio” così il Colle definisce le dimissioni del Capo dello Stato.

    Il Quirinale, dopo un periodo di silenzio nel quale ha deciso di non esprimersi, interviene mediante una nota ufficiosa molto chiara, nella quale riassume la vicenda in tre concetti, “Il primo è che Napolitano non si dimetterà a dicembre; il secondo è che a gennaio valuterà tempi e modi delle sue dimissioni; il terzo, forse il più importante politicamente, precisa che questa sua privatissima decisione non deve interferire sull’attività del Governo e del Parlamento. Si vada avanti, quindi. Su tutto quello che c’è in cantiere e non si strumentalizzi una decisione che da tempo tutti conoscevano”.