Roma, la questura commemora il 37° anniversario della morte di Sebastiano Vinci

    Roma – Ucciso a colpi d’arma da fuoco il 19 giugno del 1981: è stato ricordato ieri il Vice Questore Sebastiano Vinci – allora Dirigente del Commissariato Primavalle – in una cerimonia per la commemorazione del 37° anniversario della sua morte. Un’occasione per ricordare, come sottolineato da Carlo Musti, Primo Dirigente della Polizia di Stato, il notevole contributo delle forze dell’ordine nella lotta al terrorismo.
    A nome del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, e alla presenza di autorità militari e civili, è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato “Primavalle”.
    Il quartiere Primavalle, all’epoca, era al centro di forti tensioni politiche e proprio Sebastiano Vinci combattè tenacemente i terroristi che stavano cercando di trasformare la zona in una loro roccaforte.
    Quel 19 giugno del 1981, il Vinci, 44enne, si trovava a bordo dell’autovettura di servizio, condotta dall’agente Pacifico Votto. Erano le 13.30 quando il veicolo, fermo ad un semaforo all’incrocio tra via S. Cleto Papa e via della Pineta Sacchetti, venne attaccato da un commando terroristico delle Brigate Rosse composto da quattro giovani, tra cui una donna. Il funzionario, gravemente ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi dal commando, morì poco dopo al policlinico Gemelli.
    L’autista, sebbene gravemente ferito, riuscì a reagire rispondendo al fuoco e mettendo in fuga i terroristi.
    Poche ore dopo, l’attentato venne rivendicato con una telefonata giunta alla redazione del quotidiano “Il Secolo d’Italia” dalle “Brigate Rosse-Colonna XXVIII marzo” che nei giorni successivi fecero anche rinvenire in varie zone della Capitale dei volantini a firma “B.R.”.
    Le indagini della Digos della Questura di Roma consentirono di individuare, nel 1982, tre covi delle Brigate Rosse, il sequestro di armi e munizioni e l’arresto di 10 terroristi che, in concorso con altri, vennero successivamente condannati anche per l’omicidio del Vinci.