Roma, nomina di Renato Marra. Frongia potrebbe riaprire il caso

    I guai per Roma e per la sua sindaca Virginia Raggi sembrano non finire mai. Questa estate la sua giunta ha dovuto subire l’ennesimo caso di corruzione legato alla costruzione del nuovo stadio della Roma (in un’operazione ribattezzata dai media ‘Stadio Capitale’) che ha portato all’arresto dell’imprenditore Luca Parnasi e del responsabile Acea Lanzalone. Ma ora riemergono vecchi fantasmi del passato: in questo caso legati all’irregolarità della nomina di Renato Marra nella giunta capitolina. A mettere nei guai la prima cittadina ci ha pensato l’assessore allo sport Daniele Frongia, che è stato ascoltato dalla procura. L’accusa rivolta alla sindaca pentastellata è di aver procurato una falsa documentazione per la scelta di Renato Marra, fratello dell’attuale capo del dipartimento del Turismo Raffaele. ‘La revoca della nomina di Marra senior? Ritengo che ex post la sindaca abbia valutato negativamente questa nomina in relazione all’aumento della fascia stipendiale’ ha dichiarato Frongia in tribunale. ‘Credo- sottolinea- che alla sindaca siano arrivate alcune informazioni successivamente a questa nomina. Forse è stato ritenuto troppo alto l’aumento’. Per la procura la testimonianza di Frongia è fondamentle, perché le sue dichiarazioni contrastano con quanto affermato in precedenza dalla stessa Raggi. La sindaca era a conoscenza che, inserendo Renato Marra nella sua giunta, avrebbe ingrossato lo stipendio spettante a suo fratello Raffaele. Frongia ha poi detto che ‘alla sindaca spettava la decisione finale in relazione alla nomina di qualunque dirigente. Inevitabilmente finiva per accontentare qualcuno e scontentare altri dopo essersi confrontata con i vari assessori e presidenti di Municipio su promozioni e spostamenti. Io con la sindaca non ho mai parlato di Renato Marra’. ‘Tra l’agosto e il settembre del 2016 – ha aggiunto – i rapporti tra Raggi e Raffaele Marra e i miei con lo stesso Raffaele si erano un pò raffreddati quando sulla stampa uscirono le prime notizie sulla questione immobiliare (che portarono in manette Raffaele). Di questo raffreddamento lo stesso Raffaele ebbe modo di lamentarsi. Non c’era però alcuna tensione’, così ha chiuso la sua dichiarazione di fronte ai giudici. La sindaca della Capitale è accusata di falso documentale: mentì all’Anticorruzione del Comune di Roma – secondo la procura di Roma – riguardo al caso di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele. Marra senior da vigile urbano graduato fu promosso a capo del dipartimento turismo del Comune con un incremento di stipendio pari a 20 mila euro. E l’accusa alla Raggi è relativa precisamente alle dichiarazioni all’Anac comunale, in cui il ruolo di Raffaele Marra era definito ‘di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali’. Una ricostruzione che secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio contrasta con il contenuto delle chat finite agli atti.