Salvini: no a sospendere partite. Il Napoli non ci sta

    Non ritorna affatto sulla propria posizione il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo l’incontro dell’Osservatorio sugli eventi sportivi convocato dopo i fatti legati alla partita del campionato di Serie A di calcio fra Inter e Napoli, con gli scontri fra tifosi che hanno portato alla morte dell’ultrà Daniele Belardinelli e i vergognosi ululati razzisti ai danni del calciatore napoletano Kalidou Koulibaly. La linea del vicepremier rimane più che limpida e non ha mancato di ribadirla: il gioco non si deve interrompere, resta la responsabilità individuale di chi commette dei crimini.

    La società sportiva calcio Napoli non avrebbe preso benissimo l’uscita di Salvini e rimane ferma nella sua posizione. L’intenzione è di prendere iniziative, anche clamorose sul campo, se i canti razzisti si ripetessero durante le gare. Si apprende dalle fonti del club, dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini sull’intenzione di non interrompere in caso di cori razzisti, che le parole del Ministro degli Interni avrebbero suscitato grande malumore tra i vertici della società napoletana, che conferma la linea illustrata dall’allenatore Carlo Ancelotti.

    Non sembra tra l’altro troppo preoccupato Matteo Salvini di fronte ai numeri che descrivono il ??fenomeno della violenza negli impianti sportivi. “I numeri ci dicono che il calcio è uno sport sempre più sano: il numero di feriti è diminuito del 60%, come quello degli arresti e dei Daspo, con questi ultimi che oggi sono 6500. Stiamo parlando di un fenomeno che coinvolge 12 milioni di persone e 6 mila teppisti: il calcio non è la delinquenza, ma la passione, lo sport e il tifo. Proteggeremo gli italiani rispettosi”.

    Per il ministro, tra gli ululati contro Koulibaly e quelli contro Bonucci a San Siro non vi sono differenze, per cui rimane contrario alla sospensione delle partite. “Il rischio è di mettere il destino di molti nelle mani di pochi: chi decide il criterio di discriminazione? Preferisco prevenire e responsabilizzare”. Per evitare la violenza al di fuori degli stadi, tuttavia, per Salvini è necessario modificare gli orari di apertura. “Il primo turno del campionato di ritorno si gioca Genoa – Milan, e chi conosce l’ambiente sa che il rapporto tra i due gruppi di tifosi non è molto sereno, mi piacerebbe che partite così si giocassero alla luce del sole”.

    Le trasferte, altro nodo cruciale: per la Figc c’era il via libera a vietarle, ma Salvini non è d’accordo. “Non è vietando la trasferta dei tifosi – aggiunge il sottosegretario Giancarlo Giorgetti – che si risolve il problema, ma sicuramente la vendita dei biglietti per i trasferimenti dovrà essere regolamentata”. E Salvini spiega la sua idea: “Per me bisogna tornare ad autorizzare i viaggi collettivi, che sono più controllabili di centinaia di auto e mini van”.