Sarraj, mani su Tripoli, Haftar ore delicate

    Ore delicata per Haftar, i cui militari sarebbero in ritirata. A Tripoli Serraj riprende controllo dell’aeroporto mentre la Francia nega ruoli di sorta in questi equilibrismi militari e politici e soprattutto qualsiasi piano segreto. Sono ore tesissime e piene di stravolgimenti quelle che stanno accendendo Tripoli e tutta la Libia di un caos militare e politico come pochi altri. Da un punto di vista tecnico, stando a quando riportano alcune note da confermare, gruppi fedeli al consiglio presidenziale avrebbero preso il controllo delle zone di al-Aziziyah.

    Sarraj, mani su Tripoli, Haftar ore delicate. Le truppe del premier si riappropriano dell’aeroporto 

    Al momento, stando a quanto viene fuori da queste ore delicatissime in Libia e non solo a Tripoli, il governo di accordo nazionale del leader Fayez al-Serraj dunque si sono ripresi il controllo dell’aeroporto Mitiga di Tripoli come peraltro confermano Al Jazeera. A quanto viene fuori i gruppi del maresciallo della Cirenaica, Khalifa Haftar dunque si starebbero ritirando. Del resto nelle scorse ore il governo di Tripoli aveva chiaramente fatto capire di essere pronto ad una forte controreplica con quella che veniva già ribattezzata come operazione ‘vulcano di rabbia’: in pratica, adesso, le truppe presidenziali avrebbero ripristinato la gestione dell’area di al-Aziziyah, a sud Tripoli, come quelle di al-Hira. E intanto, dalla Francia fanno sapere di non aver avuto alcun ruolo relativo alle azioni di Khalifa Haftar in merito ai suo propositi verso Tripoli e soprattutto alcun tipo di piano segreto di sorta. In base a questo, dunque, è confermato da parte francese il sostegno di Parigi al governo legittimo di Fayez al Serraj. Nelle scorse ore lo stesso vice Maitig aveva detto: “noi siamo il governo legittimo”, accusando di tradimento il generale Khalifa Haftar, prima di sferrare un vero e proprio crudo aut aut nei confronti dello stesso Haftar. ” Questo è un colpo di Stato non c’è altro modo per definirlo. Lui vuole prendere il controllo della Libia e vuole essere a capo di un suo governo militare, vuole instaurare una giunta, una vera e propria dittatura. Noi siamo per la democrazia e per le elezioni”