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Scuola, Speranza: “Stiamo lavorando perché i nostri ragazzi possano tornarvi sicuri e in presenza”

Come è giusto che sia, siamo tutti concordi sul fatto che l’istruzione riesce a svolgere al meglio la sua funzione di ‘trasformazione’ di un alunno in presenza non certo attraverso la dad, abbastanza complicata e per certi versi anche ‘classista’.

Tuttavia è altrettanto poco simpatico che si continui a emanare agli studenti stessi la responsabilità della funzione scolastica, in virtù del loro essersi vaccinati o meno. Onestamente, con una ‘letteratura’ ancora scarna, parlare di vaccini per ragazzini di 12 anni è forse avventato. Oltretutto, ribadiamo: ma prima non sarebbe il caso di rintracciare e vaccinare quelli oltre 2,5 milioni di over 60 ancora a ‘spasso’ senza nessuna dose? Poi, a seguire, si vaccinano ‘tutti’ i docenti e ‘tutto’ il personale non docente. In seguito, si penserà semmai ai ‘ragazzini’.

Speranza: “Lavoriamo perché i nostri ragazzi possano tornare a scuola in presenza”

Ma è un discorso che, a quanto sembra, al governo non piace. E non avendo il coraggio di assumersi delle responsabilità rendendo la vaccinazione obbligatoria, si continuano a lanciare messaggi ‘sibillini’ che, ovviamente, nessuno di noi ha la minima intenzione di raccogliere. Ed oggi, nell’ambito del Question time in Senato, il ministro alla Salute è tornato della ripresa della scuola ‘in sicurezza’: ”La scuola è per il Governo una questione assolutamente prioritaria. Sono fiducioso che la prossima settimana sarà quella giusta per un intervento più organico che ci consenta di programmare una ripartenza che tutto l’Esecutivo vuole che sia in presenza e in sicurezza. Queste due cose devono tenersi insieme. Vogliamo lavorare – ha affermato Speranza perché i nostri ragazzi possano tornare a scuola in presenza, superando una lunga stagione di didattica a distanza, ma anche in sicurezza. E utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per realizzare questo obiettivo“.

Speranza: “L’85% del personale scolastico ha già avuto una prima dose di vaccino”

Per l’occasione il ministro ha anche tenuto a ricordare che “nel personale scolastico l’85% ha già avuto una prima dose di vaccino anti-Covid, un numero considerevole”, aggiunge. A noi non sembra, considerando che manca circa un mese alla ripresa. “Il Governo lavora perché questa percentuale possa crescere in maniera molto significativa. Il nostro ministro dell’Istruzione ha aperto un’interlocuzione con le parti sociali, con i sindacati, con tutte le variegate rappresentanze del mondo della scuola. C’è una discussione aperta anche con le Regioni. E il Governo non farà mancare un’iniziativa molto forte, per raggiungere questo obiettivo che noi consideriamo strategico”.

Ecco ministro: aspettiamo che, non solo quello’85% divenga il 100%, ma che le vaccinazioni siano ‘complete’ (prima e seconda dose). No i ‘ragazzini’…

Max