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Serena Mollicone, la sentenza per l’omicidio della 21enne scatena la rabbia di amici e parenti: tutti assolti

A volerla commentare, per ovvi motivi, con una giusta dose di ‘rabbia’, possiamo affermare che, dopo 21 anni stiamo esattamente come prima: con un pugno di mosche in mano, ed il ricordo di una povera 21enne uccisa senza pietà.

Ci riferiamo all’omicidio di Serena Mollicone, trovata morta in una boscaglia nei dintorni del suo paese, Arce (nel frusinate), nel ‘lontano’ 2001.

Omicidio Mollicone, la sentenza: i ‘tre Mottola’, Quatrale e Suprano, “assolti per non aver commesso il fatto”

Ebbene, oggi, dopo anni di indagini, ‘depistaggi’ (tanti), ‘strane testimonianze’, ed anche ‘inspiegabili suicidi’,  è arrivata la sentenza della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino: “assolti per non aver commesso il fatto“, il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, e la moglie Annamaria, imputati con l’accusa di concorso nell’omicidio della povera ragazza. Inoltre, sono stati assolti anche Quatrale e Suprano, ‘perché il fatto non sussiste’. Parliamo di un processo iniziato il 19 marzo del 2021, è giunto a conclusione dopo ben 16 mesi, ed oltre 50 ‘movimentate’ udienze.

Omicidio Mollicone, la procura di Cassino aveva chiesto pene severe per tutti gli imputati coinvolti nel processo

Si è arrivati ad oggi dopo che la procura aveva chiesto 30 anni per Franco Mottola, 24 per il figlio Marco, 21 anni per la moglie Annamaria, 15 anni per Quatrale e quattro anni per Suprano, tutti accusati di concorso nell’omicidio. Inoltre sul Quatrale pesava anche l’accusato di istigazione al suicidio (in riferimento alla morte  del brigadiere Santino Tuzi) mentre, per Suprano l’accusa era di favoreggiamento.

Omicidio Mollicone, la sentenza è giunta dopo ben 8 ore di Camera di Consiglio. Marco Mottola: “È uscita la verità”

Una sentenza, oltretutto, giunta dopo ben  8 ore di Camera di Consiglio (iniziata alle 11.18 e terminata alle 19.30) Alla lettura della sentenza, che ha letteralmente ‘scatenato’ l’aula del Tribunale, Marco Mottola ha commentato:  “È uscita la verità”.

Omicidio Mollicone, tensioni e proteste fuori il Tribunale, l’avv. dei Mottola: “È triste vivere in paese che non rispetta le sentenze”

Viceversa, la tensione che si era andata accumulando nella lunga attesa, è esplosa tra le fila di quanti intervenuti con la convinzione di ascoltare una ‘solenne condanna’. Un centinaio di persone, assiepate all’esterno dell’Aula di Cassino, appreso l’esito della sentenza, non hanno infatti esitato a lasciarsi ad andare a dure proteste di disappunto come “Bastardi”, “assassini”, insulti per lo più indirizzati nei confronti degli imputati. Tale è stata la protesta, che sono dovuti intervenire i carabinieri per cercare di sedare gli animi. Una reazione che il legale della famiglia Mottola, avv. Francesco Germani, ha commentato affermando: “È triste vivere in paese che non rispetta le sentenze e dover essere scortati dalle forze dell’ordine per fare una conferenza stampa“.

Omicidio Mollicone, amareggiato l’avv. della famiglia Mollicone: “È una pagina nera per lo Stato, La verità è ben altra”

Il povero genitore di serena, Guglielmo, è morto diversi anni fa, con il cuore stritolato dal dolore e dalle umiliazioni subite – venne addirittura ‘indagato’ – ma se fosse stato ancora vivo, sicuramente sarebbe morto oggi. Come ha tenuto a rimarcare, visibilmente amareggiato, l’avvocato Dario De Santis, legale del padre e dello zio di Serena – Antonio Mollicone –È una pagina nera per lo Stato, è stato infitto un ulteriore patimento alla vittima, solo la morte ha risparmiato a Guglielmo un ulteriore dolore. La verità è ben altra” ha quindi aggiunto il legale mentre, lo zio di serena ha lasciato il Tribunale promettendo chenon ci fermeremo di fronte a questa meschinità“.

Omicidio Mollicone, il Procuratore: “Sarà interessante leggere le motivazioni sulle quali si farà un analitico e scrupoloso esame”

Dal canto suo, dopo la sentenza, attraverso una nota, Luciano d’Emmanuele, Procuratore della Repubblica di Cassino, ha affermato cheQuesta Procura prende atto della decisione che la Corte di Assise nella sua libertà di determinazione ha scelto. E’ stato offerto tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto. La Procura di Cassino non poteva fare di più. Gli elementi a sostegno dell’accusa hanno superato l’esame della udienza preliminare. Il contraddittorio tra le parti nel corso delle numerose udienze celebratesi davanti la Corte evidentemente ha convinto i giudici circa la non colpevolezza degli imputati. Sarà interessante leggere le motivazioni sulle quali si farà un analitico e scrupoloso esame per proporre le ragioni dell’accusa innanzi al giudice superiore”. Quindi, ha poi concluso il magistrato, ”Questo Procuratore e tutti i Sostituti ringraziano la dr.ssa Siravo per il grande impegno che ha manifestato nel corso delle indagini e la giovane collega Fusco per l’attenta e scrupolosa partecipazione alle udienze”.

Max