Sesso con l’allievo: l’insegnante ascoltata dal giudice

    Si è presentata da sola al palazzo di giustizia l’insegnante di Prato che è attualmente agli arresti domiciliari per il caso di sesso con l’allievo. Il giudice dovrà decidere se vi sono motivazioni valide per confermare il provvedimento, o se ridarle lo stato di libertà: la donna nel frattempo sta vivendo separata dal marito, spostatosi in un’altra abitazione con il figlio più grande, mentre lei è rimasta ad accudire il piccolo, nato dalla relazione con il suo allievo adolescente. 

    Sesso con l’allievo: i dettagli della relazione

    Era fissata dunque ad oggi alle ore 11 l’udienza al tribunale del riesame di Firenze in merito al caso della donna che ha fatto sesso con l’allievo. La signora originaria di Prato, 31 anni, operatrice sociosanitaria, sarà seguita da uno psicologo: i suoi avvocati chiedono di farla tornare in libertà, ma il procedimento di arresti domiciliari, disposto dal gip Alessandra Scarlatti, è stato richiesto come misura per scongiurare il pericolo di inquinamento delle prove, oltre ad evitare che la donna potesse reiterare il reato di sesso con l’allievo minorenne. La donna dovrà difendersi dell’accusa di violenza sessuale ed atti sessuali con minori.
    Il 15 aprile sarà invece il turno dell’allievo minorenne per essere ascoltato in procura: il ragazzo, al quale la donna dava ripetizioni di inglese, è divenuto padre la scorsa estate come frutto della loro relazione. La 31enne dovrà rispondere dell’accusa di aver avuto rapporti sessuali con il ragazzino, ai tempi meno che quattordicenne, mentre anche il marito della donna risulta indagato: infatti, l’ipotesi è che l’uomo abbia riconosciuto il bambino pur sapendo di non esserne il padre naturale, tacendo sulla questione. Nel frattempo, per le indagini si prosegue l’analisi dei dispositivi elettronici come il computer e un altro device. Dai cellulari è emersa già una mole impressionante di messaggi, scambiati fra l’insegnante e l’allievo. Fra gli sms rilevati, anche quelli di minaccia della donna nei confronti del ragazzino: alla notizia della gravidanza, quando ormai era in stato avanzato, il 15enne avrebbe tentato di allontanarsi dalla sua insegnante, che attraverso il cellulare lo ricattava.