Siri, Di Maio: ’Se innocente, pronti al suo ritorno’

    Situazione delicata quella che riguarda il sottosegretario Armando Siri, una delle questioni che da alcuni giorni sta rendendo sempre più tesi i rapporti fra l’anima leghista e quella pentastellata del Governo del Cambiamento. Mentre Matteo Salvini difende il suo senatore, i 5 Stelle attaccano, anche se Luigi Di Maio cerca di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, aprendo ad un “reintegro” post dimissioni di Siri qualora dovesse chiarire tutto con i magistrati ed uscirne pulito.

    Siri, Di Maio:”L’autosospensione non esiste”

    “I processi si fanno nei tribunali e non sui giornali o in Parlamento – ha tuonato Matteo Salvini a proposito del caso Siri. “Se invece decidiamo che uno si alza la mattina e dice questo è colpevole e questo no, questo è antipatico e questo è simpatico, allora chiudiamo i tribunali e diamo in mano a qualche giornale la possibilità di fare politica”. Il ministro dell’Interno ha parlato così a Rtl su Siri. “Non faccio il giudice o l’avvocato e non ho gli elementi, dico solo che non è da paese civile che ci siano sui giornali fatti non a conoscenza degli indagati né dagli avvocati”.
    Dall’altra parte, il M5S attacca. “Anche Berlusconi diceva che i processi non si fanno in parlamento o sui giornali – riportano alcune fonti pentastellate – e mentre lo diceva, accomodandosi sulla lunghezza dei processi, continuava a mangiarsi il Paese. Dispiace che anche Salvini la pensi allo stesso modo. Non è questione di dove si fanno i processi, a nostro avviso, ma questione di opportunità politica”. Un po’ più moderato invece Luigi di Maio, leader dei Cinque stelle e collega di Salvini. “L’autosospensione non esiste, poi se il tema è che Siri se, risulterà prosciolto da quest’inchiesta, vuole tornare io sarò il primo a volerlo – spiega il vice premier. “Ma la fattispecie di autosospensione non esiste, quindi evitiamo di prenderci in giro e non ho mai sentito Conte nominarla”, ha detto Luigi Di Maio in conferenza stampa dalla Polonia. In caso di dimissioni, Armando Siri “continuerà a fare il senatore, e lasciamo libero il suo posto al governo.”