Starnuti e lacrimazioni: anche bimbi di 3 anni già allergici

    Con l’avvento della Primavera, puntuale, scatta l’allarma per i milioni di allergici che popolano il nostro Paese. Si stima infatti che almeno il 35% della popolazione abbia a che fare con le fastidiose conseguenze della cosiddetta rinite allergica
    Ora ciò che però sta maggiormente preoccupando gli esperti, è la sempre più crescente media di allergie registrate nei bambini, fin dalla più tenera età. 
    Come ben spiega il responsabile di Allergologia presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Prof Alessandro Fiocchi, segnala infatti che tali sintomi investono “il 25% dei bimbi delle elementari. Ormai sappiamo che si può diventare allergici a qualsiasi età, persino senile”. E se è vero che ad incidere maggiormente nella possibilità di soffrirne il più delle volte sono i familiari afflitti dalle allergie, il Prof Fiocchi tiene a sottolineare che . “anche chi non ha allergici in famiglia può incappare in questo problema. Tanto che in Cina, nonostante le linee guida messe a punto in collaborazione con le società scientifiche, non riescono a riconoscere i bambini a rischio, perché c’è un vero e proprio boom di allergie, e chiunque può ritrovarsi allergico anche senza avere un genitore con questo problema”.

    Ora, ad appena 3 anni, i bimbi già soffrono

    Dunque, mentre le farmacie hanno iniziato a rimpinguare le scorte di antistaminici, non appena il tempo finirà di fare le bizze, proiettandoci in finalmente in una stabilità climatica, scatterà il momento clou, quello più temuto: “Il momento peggiore – annuncia infatti l’esperto – arriverà però dal 15 aprile quando, complici le alte temperature, le graminacee fioriranno nella maggior parte del Paese. A preoccuparci poi è un fatto insolito: vediamo bimbi di 2-3 anni già allergici ai pollini, cosa che prima non era mai successa. L’esordio nell’infanzia è infatti in genere intorno ai 5 anni”. Ed in proposito Fiocchi ha le idee abbastanza chiare: “Penso che la ragione sia legata ai mutamenti climatici. Per sviluppare un’allergia, infatti, occorre un certo numero di esposizioni, e negli ultimi due anni abbiamo avuto delle pollinosi più intense del solito, addirittura raddoppiate. Forse per questo il problema si è manifestato prima. Il gran caldo delle settimane scorse – fa notare l’allergologo – ha provocato una forte fioritura del cipresso e dell’olivo al Centro e di betulla e nocciolo al Nord. Ma le piogge e il freddo di questi giorni hanno concesso un po’ di respiro agli allergici. Ecco perché prevedo che il momento peggiore arriverà dopo il 15 aprile, mentre al Nord si sposterà più avanti, direi dal 25 aprile”.
    Premesso che, diversamente da come si sente dire in giro, “non è vero che sotto una certa età non si possono fare i test allergici”, Fiocchi dispensa alcuni consigli per individuare precocemente i primi sintomi dell’allergia: “se il bambino inizia a starnutire ’a salve’, con secrezioni da occhi e naso, o anche improvvise epistassi legate al fatto che in bimbo si tocca il nasino perché ha prurito, allora è bene consultare il pediatra, che potrà indirizzare verso le prove allergiche”. 
    Max