Stati Uniti è allarme morbillo 228 nuovi casi

    Stati Uniti è allarme morbillo 228 nuovi casi da Gennaio. E’ vero picco morbillo negli Usa dove la polemica coi no Vax si accende ulteriormente. Nelle ore in cui in Italia si diffonde la critica e la contestazione per la manovra di governo patrocinata dal ministro Grillo per favorire le vaccinazioni (pena sospensione) a coloro che frequentano le scuole materne, elementari e via di seguito, In Usa è vero allarme morbillo per via dei 228 nuovi casi da gennaio. No vax nel mirino, ovviamente. Sono almeno 228 i casi di morbillo registrati negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno. 

    Stati Uniti è allarme morbillo 228 nuovi casi: 12 stati colpiti, si parla di epidemia e si accusano i no vax

    Dunque sarebbero almeno 228 i casi di morbillo registrati negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno. Lo comunicano i Centers for Disease Control and Prevention, gli enti federali per il controllo e la prevenzione delle malattie. Un numero che allarma, quello relativo al morbillo considerato poi che nell’arco di tutto il 2018 i casi erano stati 372. Gli Stati colpiti sono già 12, ovvero New Hampshire, California, Colorado, Connecticut, Georgia, Illinois, Kentucky, New Jersey, New York, Oregon, Texas e Washington. In modo più specifico, per di più, negli Stati di Washington e New York si parla ormai di epidemia. Il picco dei casi di morbillo stando agli esperti sarebbe da ricondurre alla presenza di una consistente comunità no-vax che sceglie di non vaccinare i bambini per motivi religiosi o anche per convinzioni personali. Sotto la lente delle accuse finiscono gli Stati che contemplano la possibilità di scelta. A rendere il quadro più preoccupante è anche la diffusione di materiale falso o fuorviante sui social media. 
    E in Italia, anche senza epidemie di morbillo la situazione intorno ai no vax non è tanto più tranquilla. “Sono stato minacciato dai no-vax, ma sono cresciuto negli anni ’70 e non mi sono spaventato e ho fatto il mio dovere di medico e padre”. Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, lo confessa nel corso dell’evento ’True news, good news – Salute e informazione: quando la verità è più di un consiglio’ schierandosi per le battaglie a favore della scienza e dei vaccini. “C’è stato un cambiamento molto positivo e una maggior coscienza dell’importanza delle vaccinazioni e di una informazione corretta – ha aggiunto Burioni – Questo dopo tanti anni di discesa continua delle vaccinazioni: l’Italia aveva una copertura per il morbillo più bassa del Ghana, ora la tendenza si è invertita perché tutti abbiamo lavorato meglio, dai medici ai giornalisti”.