Svastiche, insulti e lettera minatoria a Mentana

    Il direttore di La 7 Mentana pubblica su Instagram il contenuto di una lettera minatoria ricevuta, con tanto di svastiche e insulti. Enrico Mentana che, come risaputo, è da anni direttore di La 7, ha pubblicato sul noto social network il contenuto di una lettera minatoria ricevuta, con svastiche e insulti e minacce che riguarderebbero anche altri giornalisti.
    A interessarsi della questione relative alle accuse a Mentana è stato addirittura lo stesso premier Giuseppe Conte che ha detto: “Sono preoccupato”.
    Dunque Enrico Mentana è stato oggetto di minacce. Un gesto che, firmato con un ’boia chi molla’, ha raccolto anche la piena solidarietà bipartiza di Di Maio (“Gesto vile”), ma anche del Pd e di Forza Italia.
    La lettera di minacce, che è stata scritta in stampatello ed è stata fatta recapitare a Enrico Mentana se la prende del resto non solo con il direttore di La 7. “Presto vi puniremo, sappiamo tutto di voi, punirvi è un dovere”, si legge nel messaggio che lo stesso conduttore del Tg di La 7 Mentana ha postato in rete. La lettera è firmata come detto con un “Boia chi molla” e presenta all’interno il classico disegno di una svastica. Tra l’altro le minacce a Mentana seguono di pochi giorni la ormai nota aggressione perpetrata ai danni di due giornalisti dell’Espresso durante una manifestazione neofascista.
    A parte Mentana l’anonimo se la prende anche con altri giornalisti “i vari Giannini, Floris, Formigli, Damilano”, a cui gli improperi non sono mancati. “La tua enfasi contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole”, di legge nella lettera. Seguita da offese generalizzate contro i giornalisti: “Siete degli sfascisti che sperano che si affondi”, o ancora “Acqua e non benzina, pietre e non pane, per non parlare di via Rasella”. Non mancano neppure insulti sessisti al riguardo ad esempio delle giornaliste Gruber e Fanuele.
    “Le intimidazioni rivolte al direttore Mentana sono un atto vile e inqualificabile” ha detto il premier Giuseppe Conte, in una nota. “E le minacce a chi esercita la professione di giornalista sono inaccettabili in sé ma anche perchè costituiscono un grave attentato alla libertà di stampa Sono molto preoccupato perchè questo episodio segue di pochi giorni un altro fatto gravissimo, un’aggressione fisica di cui sono stati vittime il giornalista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti dell’Espresso”. Si aggrega Luigi Di Maio: “Un gesto vile
    che va stigmatizzato nella maniera più assoluta”. E ancora Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna di Forza Italia (“Le minacce non piegheranno la libera stampa”), oltre al Pd. “È intollerabile che continui a crescere questo clima di odio verso professionisti liberi e indipendenti. Non facciamo finta di niente per favore. C’è un aumento grave di odio e minacce”, afferma poi il deputato dem Emanuele Fiano.