Sviluppi sull’aereo caduto in Sinai: “lampo di calore” al momento del disastro

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    Attentato aereo o guasto meccanico? Sviluppi sull’Airbus dell’A321 che ha decollato da Sharm El Sheikh e sarebbe dovuto atterrare a San Pietroburgo. La caduta dell’aereo russo non sembra essere causata da un errore umano. Un satellite americano, dotato di telecamere a infrarosso, ha rilevato un “lampo di calore”. A riferirlo, è un funzionario della Cnn. La tragedia ha causato 224 morti tra cui molti turisti che erano di ritorno in Russia, dopo le vacanze nel mar rosso. 17 bambini tra le vittime.  L’aereo volava a quasi 10.000 metri d’altezza e non è ancora chiaro se il lampo di calore si sia verificato durante il volo e sia stato causato da un problema meccanico o da un attacco di un missile. L’esperto di aviazione Miles O’Brien dichiara alla Cnn: “il numero dei lampi è determinante, se infatti ne è stato visto uno solo, questo avvalora l’ipotesi di un’esplosione a bordo”. Le squadre di ricerca lavorano su un’area estesa a 30 km nella zona del Sinai in cui si trovano i resti dell’aereo che, durante il volo, si è spezzato in due. James Clapper, il direttore della National Intelligence Usa, ha riferito ai giornalisti a Washington: “Non abbiamo prove di un attacco terroristico, ma non lo escludo”, rispondendo alla domanda dei giornalisti sull’eventualità che possa essere stata l’Isis ad attaccare l’Airbus, e continua: “ è  improbabile, ma non lo escludo”. Le squadre di ricerca che stanno visionando la scatola nera del velivolo, sostengono che l’aereo non è stato colpito dall’esterno e che il pilota non ha lanciato alcun Mayday. I soccorritori, inoltre, non hanno rilevato alcuna traccia di esplosivo nei frammenti ritrovati nel luogo del disastro e nemmeno in quelli delle vittime. Si è scoperto che la società Kogalmavia, la compagnia proprietaria di Metrojet, non pagava lo stipendio ai piloti e a tutto lo staff da due mesi. A dirlo era il copilota dell’aereo colpito dalla sciagura, Serghei Tykhachyov,  che aveva rivelato al britannico Daily Telegraph che non riceveva lo stipendio da agosto. Lo stesso, prima di decollare, chiamò la figlia per dirle che “l’aereo lasciava molto a desiderare”. Nei giorni prima del terribile volo, altri piloti si erano lamentati sulle brutte condizioni del velivolo. Abdul Fattah, il capo dello stato egiziano, sostiene che è troppo presto per accertarsi sulle cause del disastro aereo, ed è dell’idea che l’Isis non c’entra. Il presidente egiziano ha descritto come “propaganda” la rivendicazione di un attacco terroristico: “quando si fa propaganda sul fatto che l’aereo si è schiantato a causa dell’Isis, questo è un modo per danneggiare la stabilità e la sicurezza dell’Egitto e l’immagine dell’Egitto. Io credo che la situazione del Sinai  – continua – è sotto il nostro pieno controllo”. Il governo egiziano aveva riferito che il volo era partito alle 5.58 (ora locale italana) e ha aggiunto che era uscito dal radar 22 minuti dopo il decollo. Al momento della scomparsa dal radar, l’aereo ha perso quota celermente, quasi 1.500 metri in un minuto prima di scomparire. 

    Giuseppina Nuzzo