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Tensione governo, Di Maio, sfogo con i militanti: “Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro”.

Momenti, ennesimi, di tensione e di distanza tra le due anime del governo. Da un lato Di Maio e dall’altro Salvini: non c’è giorno, o quasi, nel quale tra le due componenti del governo gialloverde non arrivino frecciate, scambi di battute e indiscrezioni circa una distanza sempre più acuita.

Cosa è successo, per ultimo, in questa lunga carrellata di contrapposizioni tra i due vice premier? E’ presto detto: tramite un audio, parrebbe che Di Maio si sia sfogato con i militanti grillini circa i dissapori con Salvini.

Tensione governo, Di Maio, sfogo con i militanti: “Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro”. Lui replica: “Mi chiamo Matteo”

Parrebbe esser spuntato un audio che, sul sito LaC News 24, vedrebbe il leader 5Stelle dire: “A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile”. La replica del numero uno del Carroccio non si è certo fatta attendere.

Infatti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha replicato seccamente: “Posso non stare simpatico ma ho un nome”. E nel mentre, non si abbassano i toni circa i dissidi sulla Tav.

In quel di Cosenza, Di Maio avrebbe dunque detto ai militanti M5s su Salvini: “Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro“. E lui, come visto, ha replicato: “Mi chiamo Matteo“.

Più che il clima, la temperatura bollente in questo fine Luglio è nei rapporti tra Lega e 5Stelle: ultimo elemento di discordia pare essere un audio registrato da una testata calabrese LaC News 24 nel corso di un incontro tra Luigi Di Maio e i militanti grillini.

Un’assemblea a porte chiuse in cui il leader del Movimento parla senza freni. E lo avrebbe fatto proprio su Salvini, per appunto.

Aggiornamento ore 8.05

Nell’audio incriminato pare che si senta il vicepremier grillino dire: “A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile. Ma dopo le elezioni non avevamo alternativa: o andavamo all’opposizione o cercavamo di portare a casa il più possibile nelle peggiori condizioni. Ogni volta che si deve approvare un provvedimento, in Parlamento o in Cdm, ci dobbiamo sedere a un tavolo io, Conte e quell’altro là e dobbiamo fare un accordo“.

Una bella gatta da pelare, dunque. Definire “quell’altro là” il ministro dell’Interno e bollare come “insopportabile” il comportamento del Carroccio sono due indizi di una clima a dir poco rovente.

Inoltre, l’indicazione circa la volontà cadere il governo perché a settembre si vota sul taglio dei parlamentari parrebbe un altro indizio circa la profonda spaccatura tra le parti.

E “io però nel frattempo mi prendo i ‘vaffanculo’ di chi dice che faccio gli accordi con Salvini“.

Aggiornamento ore 12.31

Non sarebbe finita qui. “Il mio ministero ha fermato e nessuno ha detto niente quando stavano con Siri provando a fare business con la Mafia sull’eolico”, avrebbe detto Di Maio.

E Salvini, come ha replicato? Il vicepremier leghista non ha perso tempo nel commentare questo audio. “Quell’altro? Mah… Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo…”. Questo avrebbe detto, stando ad alcune indiscrezioni, subito dopo la diffusione della notizia.

Nel mentre, il tentativo di ricucire da parte Di Maio. “Di Maio non ha infatti mai esitato a sottolineare alcuni aspetti politici, anche pubblicamente. È una persona schietta e sincera. Nella fattispecie, si è solo concesso un linguaggio più colloquiale e diretto in virtù della circostanza”.

Del resto, in queste ore, si continua a battagliare sul fronte della TAV tra leghisti e grillini. Sull’Alta velocità, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli vorrebbero che Matteo Salvini chiarisse perchè ha cambiato idea. “La Lega era no Tav, oggi da sola non ha i numeri per fare passare la Tav: dovrà usare i voti del Pd; ma se userà i voti del Pd per fare un favore a Macron dovrà spiegarlo ai suoi elettori”, dice il vicepremier grillino.

E Toninelli ha aggiunto: “Il Movimento Cinque Stelle è sempre stato contrario a un’opera politicamente inutile e dal punto di vista ambientale dannosa. Una ‘bidonata con costi enormemente superiori ai benefici. Chi ha cambiato idea è la Lega e Salvini dovrebbe chiarire sulla base di quali elementi ha cambiato idea”.

Aggiornamento ore 15.54