Tragedia ponte Morandi, a rischio crollo anche l’altro pilone

    Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è di 39 morti, compresi tre bambini di otto, 12 e 13 anni e 16 feriti, di cui nove in rosso. La notte appena trascorsa scavi e ricerche non ha portato alla scoperta di altre vittime ma, naturalmente, il lavoro dei vigili del fuoco continua incessantemente. Un bilancio pesante, quello del crollo del ponte Morandi, oltre al dramma delle centinaia di sfollati e le polemiche sulle cause e le responsabilità che provocano polemiche politiche. Sopra c’è il dolore collettivo e lo sgomento della tragedia genovese, che ha trovato espressione nelle parole di Papa Francesco all’Angelus: “vicinanza spirituale” alle famiglie di coloro che hanno perso la vita “ai feriti, agli sfollati e alle tutti quelli che soffrono a causa di questo drammatico evento “.

    La Procura di Genova ha aperto un’indagine per disastri colposi e omicidi multipli contro ignoti per accertare le cause di ciò che il pubblico ministero Francesco Cozzi definì “un’immane e folle tragedia”, per la quale “non si può parlare di fatalità”. I magistrati si prenderanno cura anche dei legami del viadotto (qui la chiamata per la loro sostituzione) e saranno acquisiti tutta la documentazione relativa al contratto di servizio che impegna Autostrade per la manutenzione.

    La ricerca dei corpi e di tutti i sopravvissuti andò avanti tutta la notte e continuò per tutto il giorno. I gruppi di vigili del fuoco hanno lavorato su entrambi i lati del Polcevera, dove si concentrano le macerie e anche nel letto del torrente. E continuano a farlo sia vicino al pilone della parte crollata del Ponte Morandi che nell’area della ferrovia, quella più vicina alla porzione della struttura rimasta sospesa.

    Secondo le fonti prefettizie del Comune, le vittime saranno celebrate con funerali di stato sabato alle 11 nel padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova. Oltre ai rappresentanti del governo, potrebbe esserci il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cerimonia sarà celebrata dall’arciverscovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco.

    Ci sono 664 persone, 331 famiglie, che hanno dovuto lasciare le loro case. Le case che hanno annunciato il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti, saranno demolite. Le strutture portanti del viadotto insistevano su un’area urbanizzata. E ora il rischio è che il pilone lasciato in piedi sopra gli edifici possa collassare. Per questo motivo, agli sfollati è stato vietato il ritorno alle loro case per prendere oggetti personali. Anche i grossi detriti caduti nell’area di Polcevera, che potrebbero causare il trabocco del torrente, preoccupano. Una situazione in cui la Protezione Civile ha sottolineato la necessità di rimuovere le macerie “entro giorni e non mesi”.