Tregua Trump – Pelosi: il 5 febbraio discorso all’Unione

    Usa, arriva una nuova tregua tra Trump e Pelosi: e la notizia che il 5 febbraio ci sarà l’atteso discorso sullo Stato dell’Unione.
    Dunque intesa raggiunta tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la numero uno dei democratici Nancy Pelosi: il tema è, naturalmente, quello portante di questi ultimi giorni.
    Vala a dire il discorso sullo Stato dell’Unione. Dunque è accordo tra Donald Trump e Nancy Pelosi dal momento che il presidente degli Stati Uniti terrà il suo discorso sullo Stato dell’Unione nella giornata de 5 febbraio ai membri del Congresso a Washington. Il discorso arriverà quindi con una settimana di ritardo rispetto alla data originale di “chiusura”. L’annuncio è stato dato dalla presidente democratica della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi.

    La nuova data è stata accettata “reciprocamente” durante una riunione tra i due leader, ha detto la stessa Nancy Pelosi. “È un grande onore accettare”, ha subito detto Trump rispondendole. “Abbiamo una grande storia da scrivere e sempre grandi obiettivi da raggiungere”, ha proseguito.
    Questo scambio di convenevoli tra i due architrave della politica made in Usa in qualche modo rappresenta dunque un nuovo punto di svolte nelle loro relazioni e nella gestione della politica statunitense. Il discorso sullo stato dell’Unione, in cui i presidenti degli Stati Uniti espongono la loro agenda annuale e la linea di gestione del futuro del paese, ha in effetti prodotto un riavvicinamento tra il tycoon repubblicano e il suo avversario democratico.

    Trump ha dovuto posticipare il discorso inizialmente previsto per il 29 gennaio, per via del noto Shutdown, la chiusura parziale delle amministrazioni federali, che ha visto la sua conclusione venerdì dopo oltre un mese di paralisi che ha messo in stand by oltre 800.000 dipendenti pubblici e più un milione di subappaltatori. Nancy Pelosi aveva chiesto al presidente di posticipare il suo intervento sottolineando quanto sarebbe stato difficile garantire la sicurezza al Congresso a causa dello “shutdown”.

    Donald Trump dopo aver almeno in modo temporaneo rinunciato al finanziamento del muro con il Messico per uscire dalla più lunga fase di Shutdown della storia degli Stati Uniti ha accettato anche di riaprire le agenzie federali fino a quando una commissione parlamentare concorderà nuove misure per controllare l’immigrazione clandestina.
    Tuttavia, ha minacciato nuove paralisi fiscali dal 15 febbraio se non sarà stato raggiunto un consenso sul suo muro di confine e di dichiarare il paese in una situazione di “emergenza”, con cui potrebbe disporre di poteri straordinari per aggirare il Congresso.