Da parte di Tria arriva la conferma: si va verso laumento dellIva, in assenza di novità ed alternativa. È quanto ha ribadito il ministro dellEconomia in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato: nel difendere loperato del governo in merito al Documento di economia e finanza e gli sforzi per incentivare la crescita, di fatto Tria ha chiarito quanto già presente sul Def, ovvero il tanto temuto aumento dellIva legato alle clausole di salvaguardia per il 2020, un movimento che vale 23 miliardi. Il punto è che lipotesi è tuttaltro che tramontata: in assenza di cambiamenti, il punto sarà lì ed entrerà in vigore.
“Con questo governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, deve essere chiaro. Finché il M5S sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, al contrario”, ha subito commentato il vicepremier Luigi Di Maio. “L’obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica. Noi ce l’abbiamo. Mi auguro che l’abbiano anche gli altri. Fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento”.
“Con questo governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, deve essere chiaro. Finché il M5S sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, al contrario”, ha subito commentato il vicepremier Luigi Di Maio. “L’obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica. Noi ce l’abbiamo. Mi auguro che l’abbiano anche gli altri. Fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento”.
Tria conferma la prospettiva di aumento Iva: il punto resta nel Def
Il ministro Tria ha così confermato che allo stato attuale non sarà possibile scongiurare laumento dellIva, presente nel Def come clausola di salvaguardia. “La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative”, ha detto il ministro a proposito della situazione Iva. Misure che al momento sono alquanto complicate da attuare: non ci sono spiragli per altre risorse, in quanto la Manovra avrà una base di 25 miliardi di impegni, al fine di cancellare le clausole, situazione confermata anche dallUfficio parlamentare di bilancio. Tria ha però difeso loperato del governo sulla crescita: “Le tendenze dei primi due mesi mostrano dati incoraggianti, la produzione ha invertito il trend negativo e ha segnato due incrementi rilevanti a gennaio e febbraio con lindice destagionalizzato superiore dell1,3% al livello medio del periodo precedente”, ha ribadito il ministro, discorso corroborato dai dati Istat. “Segnali positivi arrivano anche dallindice del settore terziario. Tutti elementi che lasciano ritenere che la previsione di crescita per il 2019 sia equilibrata e conferma in tal senso è arrivata ieri dallUfficio parlamentare di bilancio che ha validato il quadro programmatico”. In sostanza, il governo per Tria non si è lasciato andare semplicemente ad un facile ottimismo.