Home ATTUALITÀ Tutto sul Dantedì: l’idea, il dibattito, l’Istituzione

    Tutto sul Dantedì: l’idea, il dibattito, l’Istituzione

    Le date nella Divina Commedia, le notizie e
    i fatti bio-biografici di Dante Alighieri

    Raffaele Panico

    foto copertina sito di Cepell

    L’idea di dedicare una giornata nazionale a Dante è sorta nel 2020. Ed è lo sviluppo di un editoriale, a firma dello scrittore e giornalista, Paolo di Stefano, pubblicato sul Corriere della Sera il 19 giugno 2017, nel quale – Di Stefano – indicò di istituire una giornata sul modello del Bloomsday.  Questa cade il 16 giugno di ogni anno. Lo scrittore irlandese James Joyce nel suo romanzo ‘Ulisse’ che si svolge nella sola giornata – il 16 giugno del 1904, ha per protagonista un personaggio di nome Leopold Bloom, da cui il nome Blooms-day. L’idea di Paolo Di Stefano del 2017 era apparsa sul Corriere della Sera tre giorni dopo il 16 giugno, riscosse molti apprezzamenti tanto da personalità di primo livello della cultura italiana quanto da istituzioni quali l’Accademia della Crusca, la Società Dantesca Italiana, l’Associazione degli Italianisti, la Società Dante Alighieri ed altri ancora. All’inizio del 2020, circa un anno prima dalla ricorrenza della scomparsa del Sommo Poeta, il Ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini, propose al Consiglio dei ministri di istituire il “Dantedì” rigorosamente italiano nel giorno day che è il nostro .La direttiva del 17 gennaio consentì di passare dalle intenzioni alla pratica. Inoltre, ad abundantiam il nome Dantedì nasce da una conversazione tra Paolo Di Stefano e il linguista Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, quando si soffermarono su “il giorno di Bloom”.

    Perché cade il 25 marzo? Fermare la data del 25 marzo ha presentato un iter costellato da molte valutazioni, interpretazioni, circostanze significative. È stato un lavoro di “Filologia come scienza storica” parafrasando August Boeckh. Il punto era? In quale giorno è iniziato il viaggio di Dante nell’aldilà? In quale dì! Si è proceduto per esclusione. La maggioranza dei dantisti ritiene che sia avvenuto in un giorno di marzo l’inizio del viaggio “esoterico”… mistico della Divina Commedia. Quel giorno lo spiega il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura sul proprio sito.

    La data si legge nel sito di Cepell – è stata individuata da alcuni studiosi come la data di inizio del viaggio di Dante nella Divina Commedia, il 25 marzo del 1300. La questione è controversa, perché secondo altri studiosi il viaggio di Dante sarebbe iniziato l’8 aprile di quello stesso anno. A sostegno della tesi del 25 marzo ci sarebbero alcuni indizi disseminati nei versi del poema: nella terzina da 37 a 40 del primo canto dell’Inferno, Dante specifica le circostanze in cui appare la lonza, la prima delle tre fiere della selva oscura: sono le prime ore del mattino ed il sole, afferma il poeta, sta sorgendo nella costellazione dell’Ariete. “Il viaggio di Dante è quindi da collocare nel tempo dell’equinozio di primavera – si legge in alcuni documenti pubblicati dalla Società Dante Alighieri – quando il sole sorge e tramonta alla stessa ora in tutti i luoghi della terra e segna il momento climatico della rinascita della natura. Era, inoltre, opinione comune nel Medioevo che i sei giorni della creazione del mondo fossero culminati proprio con l’equinozio di primavera, così come la parabola terrena di Cristo, dall’incarnazione alla morte, che segna la rinascita dell’umanità dal buio del peccato, fosse compresa fra due equinozi di primavera”.

    Nel sito del Ceppel alla fine dell’articolo si legge: “L’edizione 2020, la prima, è stata fortemente condizionata dalla pandemia che in quei giorni viveva l’inizio della fase acuta in Italia e nel mondo. Anche l’edizione 2021, che cade nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante, sarà segnata dalla pandemia ma sono comunque tantissime le iniziative messe in campo per omaggiare il poeta fiorentino: dalla esposizione della serie integrale delle illustrazioni della Divina Commedia di Francesco Scaramuzza al Complesso della Pilotta a Parma, Capitale della Cultura italiana 2021, alla mostra sull’immaginario dantesco nell’opera di artisti antichi e moderni ai Musei di San Domenico a Forlì, dall’esposizione sull’Inferno alle Scuderie del Quirinale curata da Jean Claire al mito di Verona tra Dante e Shakespeare allo scaligero Palazzo della Ragione”.