Home ATTUALITÀ Ue, è il giorno del verdetto sui conti

Ue, è il giorno del verdetto sui conti

Ore fibrillanti, di attesa e di auspici, di ombre e di cattivi presagi, di intuizioni e di spifferi, e anche di numerosi diversi scenari tutti da delineare all’orizzonte. Sono le ore che separano il governo dall’esito dei riscontri di Bruxelles. Sono le ore che separano l’Italia dal verdetto sui conti pubblici.

E l’ombra della procedura d’infrazione è sempre più alle porte. Infatti, come emerge, da Bruxelles si fa largo la soluzione di una pretesa della già più volte paventata manovra correttiva di 3-4 miliardi.

Conti: Rischio procedura di infrazione per l’Italia. Vicina la richiesta di una manovra correttiva

Mentre in ambito governativo, dopo le vibranti parole del premier Giuseppe Conte sembra tornare un clima di condivisione delle linee portanti e di quelle operative anche nell’ottica della gestione della problematica legata ai conti e con gli indirizzi Europei a cui l’Italia deve rispondere, si registrano anche le prese di posizione dell’uno e dell’altro fronte dei protagonisti della vicenda.

Da un lato c’è, ad esempio, il vice premier Matteo Salvini, il quale si dice d’accordo con Conte in relazione al doveroso rispetto dei parametri asserendo però, al contempo, come gli stessi vadano ridiscussi. Dall’altra parte c’è Oettinger, il quale bolla la questione con laconica schiettezza: “Se i numeri saranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione”

Aggiornamento ore 06,45

Sempre più vicina la procedura di infrazione per il governo italiano, dopo che i fari puntati sulla gestione dei conti, da parte del governo, partiti dalla Commissione Ue apriranno quest’oggi lo scenario attorno a cui si costruiranno i prossimi, decisivi, necessari passi da parte dell’esecutivo.

Cresce infatti sempre più l’attesa e la preoccupazione per il verdetto sul debito dell’Italia e si rischia con maggiore consistenza la procedura di infrazione.

Se qualcuno infatti ha dubbi sul fatto che i conti italiani siano stati bocciati da Bruxelles, del resto, è fuori strada. A parlare in modo inequivocabile in tal senso, del resto, poi, c’è il documento che sarà spedito al governo italiano e nel quale appare sempre più certa  la richiesta di una manovra correttiva di 3-4 miliardi. Nel maggio del 2018 Bruxelles aveva suggerito di aggiustare il saldo strutturale dello 0,3% ma s’è visto un peggioramento dello 0,1%.

Nel 2019 era stato deciso un miglioramento dello 0,6% e poi un peggioramento dello 0,2%. Dai vertici europei ricordano come all’Italia fosse stata garantita un’ulteriore possibilità per la ricostruzione del ponte Morandi. Ma la situazione non è migliorata.

“Alla luce dei dati notificati nel 2018 si conferma che l’Italia non ha fatto sufficienti i progressi per rispettare i criteri del debito nel 2018″: questo c’era scritto nella lettera dell’Ue al governo italiano la settimana scorsa. La Commissione oggi non potrà che prendere in esame i fatti, e avviare la procedura di infrazione.

Aggiornamento ore 09,50

Il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, ha dato quasi per certo come da Bruxelles possa partire l’iter per la procedura di infrazione per il deficit dell’Italia. “Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione”, ha ammesso in un’intervista all’emittente televisiva tedesca’n-tv’.

“L’Italia non dovrebbe essere un rischio per l’Eurozona“, ha detto Oettinger. A cui ha risposto Salvini: “Si fa e  si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri  stabiliti ma se un figlio ha fame e per dargli da mangiare  devo ridiscutere un parametro…viene prima mio figlio”.

In questi termini si è espresso Matteo Salvini, che concorda con le posizioni del presidente del Consiglio,  Giuseppe Conte e con Giovanni  Tria, in merito al fatto di dover rispettare i vincoli europei di bilancio. “Faremo educatamente notare che il rispetto di quei vincoli sta portando il Paese  alla disoccupazione, alla precarietà, alla chiusura degli  ospedali e al blocco degli investimenti”.  E poi: “Non usciamo dall’Europa”, dice, prima di rilanciare: “Investire e tagliare  le tasse finché la disoccupazione in Italia non si  dimezza

Aggiornamento ore 12,25