Un nuovo emendamento per arrestare il bagarinaggio online

    Chiunque abbia mai cercato di acquistare un biglietto online per assistere a concerti, spettacoli o eventi, avrà sicuramente avuto a che fare con il cosiddetto secondary ticketing, o bagarinaggio online: fenomeno per cui i biglietti scompaiono nel giro di pochi minuti, per poi riapparire su altri siti ma a prezzo triplicato. ?Ora però la pratica sleale del bagarinaggio potrebbe essere definitivamente arginata con un apposito emendamento alla Legge di bilancio. Il testo, presentato dal cinque stelle Sergio Battelli – presidente della Commissione Politiche Ue alla Camera – introduce il biglietto nominale per tutti gli eventi organizzati in luoghi la cui capienza superi i 5.000 posti. Come già accade per le partite di calcio di serie A, oltre a strapparci il biglietto il personale dovrà verificare che il nome sulla carta di identità coincida con quello del tagliando. Ognuno potrà acquistarne fino a un massimo di quattro.
    Chi si presenterà con un biglietto anonimo, quindi, non potrà entrare. Vendere esclusivamente biglietti nominali sarebbe un modo per “togliere la benzina” alla selva di siti dedicati alla rivendita a prezzi maggiorati.?L’emendamento ha già ricevuto una serie di critiche. Una delle più diffuse è che la nuova norma renderebbe molto più complicato il meccanismo di vendita, con il risultato di danneggiare tutto il settore dell’organizzazione di eventi. Molte perplessità sono giunte anche dal mondo dello sport: così com’è, infatti, il testo anti bagarinaggio obbligherebbe anche le piccole società a introdurre un sistema informatico di bigliettazione, con oneri insostenibili per molti club dilettantistici.?Battelli rassicura le società sportive, “la norma è stata pensata per il mondo della musica e i grandi eventi sportivi, stiamo lavorando per escludere dal testo gli eventi sportivi minori”, ma non arretra sul resto: “Chi parla di aggravio dei costi semplicemente non ha voglia di aggiornarsi: i sistemi informatici consentono di gestire i biglietti nominali in modo semplice e gli italiani, tra biglietti aerei e delle partite di serie A, sono abituati da tempo a questo meccanismo”.?I biglietti per i grandi eventi si acquistano con mesi di anticipo ma, a volte, capita di non poterci più andare. Fino ad oggi, in casi del genere, bastava mettere un annuncio su un social network o chiamare un amico per rivendergli il tagliando. La nuova norma introdurrebbe un meccanismo un po’ più complesso: dovremo rimettere il biglietto a disposizione sulla stessa piattaforma ufficiale in cui lo avevamo acquistato. La piattaforma (Ticketone la più utilizzata) ci restituirà i soldi tenendo per sé una piccola percentuale ancora da definire.?In questo modo, però, sarebbe impossibile cedere il biglietto ad amici o parenti. Ma il testo è ancora in fase di miglioramento: “Si tratta ancora solo di un’idea, ma nel momento in cui si rimette il biglietto sulla piattaforma ufficiale, si potrebbe indicare il nome e la mail della persona cui vorremmo farlo avere. E sarebbe lo stesso sito a inviare un messaggio alla persona designata, che a quel punto dovrebbe solo riacquistarlo” spiega Battelli. Un sistema meno diretto rispetto a quello attuale, ma completamente tracciato e al di fuori dei canali alternativi.?Oltre alle critiche, però, l’emendamento ha ricevuto anche dei pareri positivi. Come quello di Siae e di Altroconsumo. L’associazione di consumatori, che sul secondary ticketing è sempre stata molto attenta, si dice favorevole al biglietto nominale: “La logica e l’obiettivo sono giusti, forse va migliorata la meccanica” fanno sapere.?La lotta al bagarinaggio online serve per garantire che i consumatori possano acquistare un biglietto al giusto prezzo, ma è anche uno strumento per combattere l’elusione fiscale. Secondo una simulazione di Siae (che al fenomeno ha dedicato un libro bianco), per 3 milioni di incasso ufficiale di un concerto, il mercato secondario ne rastrella altrettanti. Gli utenti, insomma, spendono tre milioni più del dovuto per partecipare all’evento, gli autori perdono poco meno di 280.000 euro e l’Erario circa 300.000.?Nel 2017 l’Antitrust ha sanzionato Ticketone per non aver contrastato l’acquisto automatico massivo di biglietti sulla propria piattaforma e i siti Mywayticket, Seatwave, Ticketbis e Viagogo per non aver specificato agli utenti il loro ruolo di intermediatori e non aver precisato né le caratteristiche dei biglietti né i diritti dei clienti in caso di cancellazione dell’evento. Al tribunale di Milano è in corso il processo nei confronti di due esponenti di Live Nation, una delle maggiori società che organizzano eventi, e uno di Vivo, sito di secondary ticketing. L’ipotesi è che lo stesso organizzatore avesse venduto biglietti ai bagarini online che, rivendendoli, avrebbero garantito grossi profitti per tutti.